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Osservatorio Beni Culturali 15/05/2024
La lettera dei cittadini del Comitato Bobolino di Firenze che descrive cosa sta accadendo ai Giardini delle Ex Scuderie Reali di Firenze, un episodio analogo a quello di S. Agostino nei Sassi di Matera.

Firenze, 3 aprile 2008
Ci sono spazi nelle città che invecchiano, un po’ appassiscono e pian piano si ammalano. La poca cura e il tempo che passa li fa disordinati e dolenti. Con i loro acciacchi di qua e di là continuano, però, bonariamente ad accoglierci e a resistere, forti del loro antico carattere.
Poi un giorno, d’improvviso: si taglia, si apre, si estirpa, si mutila, si ricuce. Così, le ruspe di Sant’Agostino affondano nel terreno, così si taglia e si estirpa nel Giardino delle Ex Scuderie Reali.
Due luoghi storici ed artistici, di diverso valore ma in grado di suscitare gli stessi sentimenti in chi, avendoli amati e vedendoli trasformare, non li riconosce, mutilati e deformati da una chirurgia che si scambia per cura.
Storia della "riqualificazione" di un Giardino Storico
Il giardino delle Ex Scuderie Reali è una vasta area verde facente parte del complesso monumentale compreso tra il Giardino di Boboli, il Viale Machiavelli e il rione del Bobolino. L’Architetto Giuseppe Poggi lo individuò come area di cerniera tra Palazzo Pitti e il Viale dei Colli, e questa opera coronò il riassetto urbanistico eseguito per Firenze capitale d’Italia. Dal 1920 ha sede nelle Ex Scuderie la scuola superiore dell’Istituto d’Arte e la Gipsoteca.

Per i cittadini “di là d’Arno” rappresenta un prezioso spazio verde, nonostante da anni versi in uno stato di degrado e abbandono a causa della mancanza di manutenzione e all’uso improprio quale sosta per auto, furgoni, camper e motorini.
Il giardini è di proprietà del Demanio dello Stato ed in consegna alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Provincia di Firenze Nel dicembre 2007 la Soprintendenza decide di impegnare 2 milioni di euro per “riqualificare” il giardino e restituirlo così alla città.

Le istituzioni e i cittadini plaudono a questa lodevole iniziativa, perché recuperare un’area verde che, per di più, è anche un giardino storico, non può essere che motivo di vanto per una città come Firenze, che detiene un primato in fatto di giardini storici. La "Carta per la tutela e la conservazione dei giardini storici", redatta a Firenze nel Maggio del 1981, porta, infatti, il nome di "Carta di Firenze".

La dichiarazione "via le auto dal giardino", fatta dalla Soprintendenza alla presentazione ufficiale del progetto, viene accolta con unanime consenso dalle istituzioni e dai cittadini che possono finalmente sperare di veder rinascere il loro parco.

Durante le vacanze di Natale, una squadra di solerti operai, abbatte completamente una parte del muro storico e della cancellata che separa, nella parte alta del giardino, Via Madonna della Pace dalla Ex Scuderie Reali e, in pochi giorni, viene aperto un passo carraio come nuovo ingresso al parco.
Betoniera dopo betoniera, mattone dopo mattone, ruspa dopo ruspa, il verde della parte alta del Giardino ha cominciato a lasciar posto a cemento e pavimentazione.

Così, con la promessa di risistemare una parte del parco se ne sta distruggendo un’altra, compromettendo completamente il valore paesaggistico dell’intera area. All’interno del giardino abbiamo oggi, in fase di ultimazione, un parcheggio esclusivo, gratuito e riservato alle auto dei dipendenti della Soprintendenza (che, attraversando il giardino di Boboli, arrivano rapidamente ai propri uffici in Palazzo Pitti) e di altri autorizzati della scuola, più camion, mezzi pesanti, gru e furgoni per i servizi destinati all’Istituto d’Arte e al giardino di Boboli.

Tutto ciò avviene in un giardino storico sottoposto a vincolo paesaggistico (D.M. 5/11/1951) e tutelato sia come bene culturale che come bene ambientale (Dlgs. 42/2004 - Parti seconda e terza) e quindi protetto da un uso non compatibile con il suo carattere storico ed artistico oppure tale da creare pregiudizio alla sua conservazione e al suo valore paesaggistico.
Anche l’area che la Soprintendenza ha convertito in parcheggio è parte integrante e indivisibile del giardino, come indicato nella cartografia storica di Firenze e nelle mappe dell’architetto Giuseppe Poggi.
Infine, la Carta dei Giardini Storici, che definisce i parchi come "monumenti viventi", ne vieta la separazione dal suo intorno ambientale e la realizzazione di modifiche dannose per l’equilibrio ecologico quali infrastrutture sia interne che esterne (canalizzazioni, sistemi di irrigazione, strade, parcheggi, sistemi di custodia, di coltivazione, etc.).

I cittadini, riuniti nel Comitato spontaneo del Bobolino, hanno richiesto alle istituzioni locali di impegnarsi per impedire la realizzazione del parcheggio e garantire l’integrità storica, ambientale e paesaggistica del giardino. La Commissione Ambiente e Mobilità del Comune di Firenze ha richiesto al Vicesindaco la convocazione di un tavolo di confronto tra Comune, Provincia e Soprintendenza per preservare la vivibilità della zona e individuare soluzioni alternative in linea con l’impegno dell’amministrazione comunale di rilanciare il trasporto pubblico e la sosta regolamentata.

I cittadini attendono.

Per comunicazioni: comitatobobolino@libero.it

Comitato Bobolino Firenze - Lettera alla Rete Sociale di Matera Comitato Bobolino Firenze - Lettera alla Rete Sociale di Matera
 
     
 
 
 
 
   
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