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CULTURA
20/02/2009  Lascia un commento
Cosa ci fanno respirare?
Incontro con i cittadini venerdì 20 Febbraio ore 17.00
presso il bookshop di Palazzo Lanfranchi Matera
.

La domanda che ci assilla da qualche tempo è "ma cosa ci fanno respirare?".
Ne parlano stampa, radio, tv, il web, nelle piazze e nelle case "questa o quella industria inquina e ci lascia i pm10 o la diossina o le polveri sottili o fumo nero e puzzolente”
In fine arrivano i saggi,gli esperti e ci dicono che è tutto costantemente monitorato, la situazione è sotto controllo e dopo un caso di emergenza (vedi le mozzarelle di bufala campane), tutto deve tornare al più presto alla normalità che di mezzo ci va la faccia pulita dell’Italia e il commercio e il turismo.
Ma la mozzarella pugliese che mangiamo a Matera non la fanno con il latte delle mucche che pascolano nei campi dove si deposita costantemente da decenni il residuo dell’ILVA di Taranto?

Ma che l’acqua dei rubinetti non passa da quelle valli e da quelle montagne che sventriamo con le trivelle dove abbiamo messo i nostri siti di stoccaggio per l’oro nero e dove di tanto in tanto ci stà un incidente e si sversa qualcosa o percola qualche altra cosa o magari brucia ?

Ma è proprio necessario svendere il nostro unico tesoro per un pugno di mosche americane. Qualcuno dice che abbiamo diamanti nella terra qui al sud ma ci piace assai coltivare le patate e queste ci bastano.

Ma pure avvelenate le vogliamo le patate?

Nei pressi di Matera stanno per prendere il via i lavori di ampliamento dell’impianto Italcementi che contribuisce anche lui ad inquinare l’ambiente e non poco visto che sventra il Parco della Murgia Materana ed emette non certo acqua di rose dai suoi alti camini.

Oggi vorremmo dire che almeno la situazione è sotto controllo ma non è così,gli impianti di rilevamento delle emissioni posti vicino il cementificio sono inattivi da dieci giorni. Nessuno interviene perchè se ci fosse opposizione l’impianto potrebbe decidere di trasferire la produzione magari in Cina dove le persone sono troppe e possono diminuire senza problemi.

Lo sviluppo del territorio e dei materani dipende anche da quante vite si possono sacrificare?

A questa e ad altre domande cercheremo di rispondere nell’incontro con i cittadini di Venerdì 20 Febbraio ore 17.00 presso il bookshop di Palazzo Lanfranchi Matera
 
 
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