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CULTURA
23/04/2009  Lascia un commento
Il sistema dei Parchi in Basilicata
Legambiente Basilicata
24 aprile 2009 ore 18.00 Viale Firenze 60C - Potenza

Il sistema dei Parchi in Basilicata
Come coniugare conservazione della Biodiversità e sviluppo locale


ne parlano:
Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e territorio di Legambiente
Domenico Pappaterra, Presidente Parco Nazionale del Pollino
Roberto Cifarelli, Presidente Parco Regionale delle Chiese Rupestri del Materano
Rocco Rivelli, Presidente Parco Regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane
Vincenzo Santochirico, Assessore Ambiente Regione Basilicata
Marco De Biasi, Presidente Legambiente Basilicata

con:
i rappresentanti delle associazioni agricole, i Sindaci e gli amministratori dei Parchi, gli operatori economici, i Circoli della Legambiente.

L’esperienza delle aree protette è utile a comprendere il processo culturale, politico e istituzionale che si è messo in movimento in questi ultimi decenni grazie al contributo fondamentale offerto dalla legge 394/91, grazie alla quale siamo passati in Italia dal 3 al 10% di territorio nazionale e mare territoriale protetto. E se oggi siamo protagonisti in Europa, per ricchezza di biodiversità e percentuale di territorio tutelato, il merito è delle aree protette che continuano ad essere l’unico soggetto territoriale impegnato a conservare la biodiversità.

Questo obiettivo è stato raggiunto grazie ad un progetto di conservazione innovativo nella sua apertura alla società, radicato nel territorio e orientato alle più avanzate strategie internazionali di tutela e di valorizzazione delle risorse naturali. L’idea vincente del progetto risiede nell’avere individuato come aspetti fondamentali del progetto stesso elementi quali il protagonismo della dimensione sociale, la costruzione di reti di cooperazione tra istituzioni e corpi sociali, l’individuazione di corridoi ecologici e l’avvio di progetti di vasta area.

Questo approccio è sempre stato tenacemente perseguito da Legambiente nel suo impegno a favore delle aree protette, approccio che ha permesso di dare vita a progetti che hanno portato anche alla creazione di alleanze inedite, come quelle con i pescatori, gli agricoltori fino alla parte più responsabile ed avanzata del mondo venatorio, per dimostrare che le aree protette servono sì, a proteggere gli ecosistemi più delicati e preziosi, ma sono anche uno strumento formidabile per creare sviluppo e lavoro in settori strategici e oggi molto penalizzati, come il turismo, l’agricoltura, l’artigianato e la gestione dei beni culturali.

Oggi la qualità delle relazioni sociali, delle condizioni ambientali, dei processi produttivi e delle caratteristiche dei prodotti, delle procedure decisionali e amministrative, dell’offerta culturale e formativa come di quella turistica, dei servizi di assistenza e di cura delle persone, costituisce il vero carattere dello sviluppo delle nostre società. Le persone e le comunità, i cittadini e gli utenti sempre più esprimono una domanda sociale di qualità alla quale le istituzioni, le imprese e più in generale la politica e la cultura devono rispondere.

E’ il caso dei tanti territori cresciuti sulla valorizzazione delle produzioni tipiche dove l’incrocio tra saperi tradizionali e innovazioni tecnologiche sviluppa economie ad alto valore aggiunto, che producono più benessere e consumano meno energia e risorse fisiche. E’ il caso della rinascita di quell’Italia dei piccoli Comuni in cui si trova custodito gran parte dell’intreccio di natura e di cultura che rappresenta la quintessenza dell’identità italiana. E’ il caso dei tanti parchi e delle altre aree naturali protette impegnati oggi in un progetto in grado di coniugare al meglio conservazione e sviluppo locale.

Le aree protette si trovano oggi di fronte a scelte fondamentali: devono superare la fase del lento logoramento che hanno subito nel recente passato e rilanciare il loro messaggio e la loro missione, anche per contribuire efficacemente alla lotta ai mutamenti climatici. Non è più il tempo delle giustificazioni, e dopo i primi anni nei quali i parchi hanno saputo dimostrare di esistere, la sfida del domani è quella di individuare, per ogni parco, la propria missione.

Per Legambiente i parchi debbono sforzarsi di corrispondere alla loro natura straordinaria cercando di essere il punto avanzato delle politiche ambientali e territoriali del paese anche anticipando passaggi amministrativi e istituzionali. Così come alcuni parchi alpini sono stati laboratorio dell’applicazione dal basso di alcuni protocolli della Convenzione delle Alpi, oggi le aree protette possono trovare nella autonoma e volontaria applicazione della Convenzione Europea del Paesaggio, una ulteriore occasione per un progetto di qualità complessiva dei loro territori. Una sfida come questa deve vedere la condivisione, la partecipazione e l’impegno del mondo imprenditoriale, soprattutto a livello locale. Soggetti che possono aiutare i parchi a sviluppare progetti di carattere e di rilievo nazionale in grado di promuovere reti di esperienze locali attorno a temi e questioni comuni.

E’ arrivato il momento di andare oltre la semplice segnalazione di qualità dei prodotti, bisogna aiutare la nascita di realtà imprenditoriali in grado di assicurare che la tipicità non sia solo una ricetta ma la trasformazione di materie prime prodotte in territori sani e ambientalmente sicuri. Ci interessano le tante economie locali che contribuiscono a mantenere e a valorizzare il nostro patrimonio di diversità biologiche e culturali. Vogliamo difendere i parchi non dall’agricoltura e dal turismo, ma per quella agricoltura e per quel turismo che oggi le persone, le comunità i cittadini e i consumatori richiedono.

Occorre sviluppare più intense e continuative forme di collaborazione istituzionale e di coinvolgimento degli attori sociali, nazionali e locali, per raggiungere gli obiettivi del Countdown 2010, per frenare la perdita di biodiversità.
Si tratta di proposte concrete per integrare la politica delle aree protette con le altre politiche territoriali, orientandole verso la sostenibilità, per promuovere uno sviluppo che metta a frutto lo straordinario valore aggiunto rappresentato dai tesori di natura e cultura che custodiamo.

>> www.legambientebasilicata.it
 
 
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