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RETE SOCIALE
Osservazioni Documento Generale
Bozza REGOLAMENTO URBANISTICO 2007 Città di Matera
(legge 11 agosto 1999 n. 23, art. 16)

Presentato in seduta pubblica il 19.10.2007 (a seguito di delibera di Giunta sulle procedure) da:
Sindaco Sen. Avv. Emilio Nicola Buccico - Assessore Arch. Antonella Guida
Relatori:
Prof. Gianluigi Nigro > Redazione Regolamento Urbanistico
Dr. Angelo Raffaele Venezia - Dr. Ing. Michele Lupo > Studio Geologico
Dr. Antonio Bernardoni > Studio di Valutazione d’Incidenza

CONSIDERAZIONI E OSSERVAZIONI della RETE SOCIALE

La Rete Sociale, composta da associazioni e cittadini, si è riunita per esprimere valutazioni, considerazioni e proposte sul Regolamento Urbanistico (RU) presentato dall’Amministrazione Buccico in data 19 ottobre 2007.

La stessa, pur apprezzando la volontà di partecipazione e di trasparenza che si intende dare all’iter di approvazione del RU, lamenta i tempi veramente ristretti a disposizione delle associazioni per intervenire su uno strumento così complesso ed importante per il governo della città.

Ricade sulla passata amministrazione la responsabilità di non aver reso pubblico il Documento Preliminare con il quale indicava gli obiettivi e gli indirizzi urbanistici da perseguire, non permettendo di fatto, alcuna partecipazione dei cittadini.

Ricade sulla Regione, sulla Provincia e sul comune di Matera la non applicazione della Legge Urbanistica Regionale n. 23/1999 che istituiva strumenti fondamentali per il governo del territorio fra i quali la Carta Regionale dei Suoli (CRS), il Piano Strutturale Provinciale (PSP) che per la Provincia di Matera è stato redatto (coordinato dal Prof. A. Restucci) ma bloccato di fatto, il Piano Strutturale Comunale (PSC) ed il Regolamento Urbanistico (RU): strumenti che a partire dalla fondamentale CRS esaminano il territorio nelle sue debolezze e nelle sue potenzialità consentendo il corretto rapporto fra pianificazione e sviluppo sostenibile.

Da questa considerazione e dal fatto che i tempi di approvazione del RU sono oramai superati ampiamente, ed occorrerà, a breve lavorare sul piano strutturale, riteniamo che l’amministrazione, potrebbe anche decidere di non approvare l’attuale bozza di regolamento, scegliere un rinvio di alcuni mesi e consentire così un ampio dibattito più ampio e partecipato ai nuovi strumenti di pianificazione urbanistica.

La strada da seguire, la più corretta, resta quella di costituire un Ufficio di Piano che coordini l’attuazione di tutti gli strumenti di pianificazione urbanistica e che sia diretto e coordinato da un professionista di indiscusso valore.

Chiediamo che l’Amministrazione nomini subito il "Garante dell’Informazione" con il compito di assicurare la conoscenza tempestiva delle scelte, la consultazione allargata dei cittadini ed il rispetto delle procedure, così come previsto dall’art. 9 comma 5 della legge 23/99.

Citando Edoardo Salzano: - "La città è la casa della società. Ma in che modo la società partecipa alla costruzione della sua casa? In che modo i cittadini esprimono la loro volontà sugli obiettivi, sulla priorità dei problemi, sulle soluzioni definite nei piani urbanistici?".

Questa citazione ci deve far riflettere sui modi con i quali si stabiliscono e si determinano i momenti di un iter decisionale per elaborare strumenti urbanistici importanti. Strumenti che ci consentono di cogliere, nella città attuale e nella sua crisi (nei disagi che essa genera nei suoi abitanti) il punto di partenza di una possibile rinascita.

Passando all’analisi della bozza presentata il 19 ottobre 2007, si ritiene che il R.U. debba essere strumento di valutazioni e di strategie volte al miglioramento complessivo della città, intesa non come insieme di edifici ma come sistema che:

  • migliora la qualità della vita e delle relazioni sociali,
  • tutela il patrimonio storico, architettonico e artistico
  • consente lo sviluppo economico, sociale e culturale

    L’attuale bozza di regolamento urbanistico, non raggiunge a nostro avviso alcuno di questi obiettivi.

    In primo luogo il R.U. è stato redatto senza strumenti fondamentali quali una cartografia aggiornata e, soprattutto, una relazione idrogeologica aggiornata, in grado di valutare l’incidenza di nuove costruzioni.

    Ciò significa che chi ha redatto il regolamento non era in possesso di elementi importanti, necessari per definire le scelte più adeguate che dovrà ora rivedere sulla base della relazione idrogeologica e della valutazione di incidenza ambientale.

    Il R.U. "riformula" l’organizzazione degli spazi urbani individuati già nel PRG ’99, prevedendo la costruzione di 2400 nuovi alloggi giustificati, attraverso le tecniche della perequazione e compensazione, dalla richiesta di 600 alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP).

    In pratica, si prevede la realizzazione di circa 1 milione di metri cubi edificabili, realizzati in parte in aree che il VPRG 75 identificava come aree verdi o di interesse collettivo, senza alcuna analisi del reale fabbisogno di edifici in città.

    Il nuovo regime dei suoli ed il modello di città proposto nella bozza di Regolamento Urbanistico redatto a cura del Prof. G. Nigro viene presentato senza questi fondamentali elementi di analisi:

    1. manca di un’Anagrafe delle Utenze cittadine, preliminare alla definizione e quantificazione dei diversi fabbisogni abitativi (per giovani coppie, per famiglie a basso reddito, famiglie numerose, ecc.) e delle diverse opportunità offerte per l’acquisizione del bene casa sia per acquisto condizionato e agevolato che per acquisto sul libero mercato (case ERP, cooperative, edilizia privata);

    2. manca della classificazione del patrimonio edilizio esistente diviso per categorie (non utilizzabile, utilizzazione condizionata, (recupero), immediatamente utilizzabile).

    3. manca del Catasto dei beni culturali.

    Questa bozza, sostenendo ancora una volta come "il diritto all’edificazione sia connaturato alla proprietà dei suoli", privilegia l’interesse privato su quello pubblico e modifica in maniera definitiva l’assetto della città privandola di quegli spazi interstiziali, funzionali e di servizio necessari per un armonico sviluppo urbano.

    Dalla seconda guerra mondiale le espansioni edilizie hanno avuto un crescita esponenziale, che da diverso tempo non sono più motivate nè da aumenti della popolazione nè dal bisogno di case (ce ne sono anche troppe, sono le condizioni economiche che non consentono a molti cittadini di acquistarle o di prenderle in affitto). Basta considerare che la nostra città di 60.000 abitanti (così come prefigurato nel piano Piccinato VPRG 75 già da oltre vent’anni) ha disponibilità di alloggi per una popolazione di 90.000 abitanti.

    Citando Antonio Cederna "è evidente un paradosso. L’edificato di una città cresce quasi indipendentemente dalla crescita della popolazione […] non si costruisce perché c’è bisogno ma perché c’è qualcuno che ha la forza di imporlo."

    La bozza di R.U., non prevede alcun modello di Mobilità, mobilità intesa non solo come rete di parcheggi, ma:
  • mobilità, come modello sociale, conveniente ed efficiente
  • mobilità come modello sostenibile, riduzione dell’inquinamento
  • mobilità come modello culturale (per la tutela della città antica)

    Una mobilità efficiente, migliora la qualità di vita ed è fonte di sviluppo economico e di ricchezza per la comunità.

    Per quanto riguarda il centro storico (sul piano e i rioni Sassi) bisogna rendersi conto in maniera definitiva che questi luoghi sono incompatibili con le automobili, non solo per ragioni di inquinamento ambientale.

    Il R.U. non tiene conto della città policentrica e polifunzionale così come immaginata nel PRG ’99 (Nigro) in continuità con la V.P.R.G. 75 (Piccinato) ma, al contrario, accentua la marginalità delle periferie.

    Tutti i luoghi urbani presenti nel PRG ’99 (LUi) previsti per la creazione di nuove centralità funzionali al decongestionamento del “centro” sono di fatto scomparsi per dar luogo ad insediamenti che, definiti ecologici, determinano di fatto un notevole consumo di suolo senza definire nuove centralità per assenza di luoghi e attrezzature collettive.

    Queste osservazioni vanno nel senso di un nuovo approccio alle questioni urbanistiche, nell’interesse generale della comunità: per quanto Piazza della Visitazione ci auspichiamo che si proceda alla sua definizione mediante concorsi pubblici, preferibilmente su invito, per dotare questa città di architetture di qualità riconosciuta e condivisibile e che si proceda ad una progettazione partecipata che coinvolga ed informi, in tempo, i cittadini sulle scelte da operare.

    Lo stesso si ritiene opportuno, in sede di definizione delle scelte, relativamente alle grandi aree di interesse collettivo quali: aree dismesse dell’ex Barilla, aree verdi di via Castello, area ex Ospedale con i tre padiglioni, area campo Sportivo, aree di Via dei Normanni: a tal riguardo sarebbe auspicabile la creazione di un apposito spazio permanente (anche telematico) che funga da raccordo fra i cittadini e gli amministratori per la consultazione e l’esposizione di tutti i progetti che riguardano l’interesse collettivo.

    "Le scelte urbanistiche, fanno capire con quali settori della società si preferisce dialogare e trattare: tutto questo ha un rilievo non solo nelle trasformazioni, nel disegno futuro, nello sviluppo della città, ma anche in altri settori. L’urbanistica è una specie di microcosmo nel quale si ritrovano gli elementi costitutivi di una politica pubblica […] l’urbanistica sembra possa scrivere la biografia di un paese […]" (postfazione di Francesco Erbani ne "I vandali in casa" di Antonio Cederna)

    Si presentano, a seguire, alcune considerazioni condotte su ambiti particolari che presentano le più forti incongruenze fra gli obiettivi prima richiamati e l’insediamento previsto: con queste, non si vuole entrare nel merito delle scelte proprie del progetto urbanistico, bensì sottolinearne le conseguenze per la città e le variazioni effettuate rispetto alle previsioni originarie della VPRG ’75 e dello stesso PRG’ 99.
  • LE ASSOCIAZIONI
    ARCI - CITTA’ PLURALE - COMUNITA’ MATERANA - CULTURE’E - G.E.A.
    LEGAMBIENTE Circolo di Matera - SASSI KULT - SUI GENERIS - TOLBA’.

    * è in corso di approvazione il documento nei prossimi giorni da parte di altre Associazioni la cui adesione verrà pubblicata aggiornando il presente elenco.

    Referenti per il presente documento:
    Giuseppe Perrone
    Marino Trizio
    Rossella Nicoletti
     
     
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