04 - Campo Sportivo |
"Definizione del margine dello spazio urbano attraverso la sistemazione a
verde degli spazi aperti, la realizzazione di un parcheggio terminale
in superficie e rilocalizzazione delle strutture private
esistenti"
Queste le parole di Nigro che sintetizzavano gli
obiettivi progettuali per la LUi/6 al margine della città su Via cererie:
insieme alla definizione di un nuovo spazio per la città ricreato al posto del
Campo Sportivo deputato a
"Valorizzazione morfologica e funzionale
dell’area attraverso la ridefinizione degli impianti sportivi e la realizzazione
di spazi verdi attrezzati, di parcheggi terminali in superficie e di uno spazio
di relazione: piazza."
connotavano la nuova idea di margine verso
l’agro, il parco delle Chiese rupestri e le regioni murgiane: la nuova
piattaforma di scambio di 12.000 mq (poi 9.000), pensata per ospitare le masse
sia per gli eventi sportivi legati al Giardino dello Sport (servizi e verde
pubblico attrezzato), sia per fermare gli autobus e le auto private di turisti
in attesa di apprestarsi a conoscere la Città dei Sassi con nuovi mezzi
alternativi (non escluso il percorso a piedi) verso via Santo Stefano e
sant’Agostino. in sostanza due aree adiacenti in simbiosi fra loro (fra
parcheggi, verde attrezzato e luoghi di relazione) caratterizzavano l’ingresso
alla città, a cavallo fra agro e rupestre, antico e contemporaneo.
Oggi
la proposta contenuta nel nuovo RU annulla di fatto questa linea strategica
senza proporne un’altra per la costruzione di un raccordo fra città antica e
città contemporanea. Nella prefigurazione proposta, sulla sinistra, dal
pianificatore assistiamo alla impossibilità di creazione di quel nodo di scambio
per la mobilità: scomparsa la destinazione pubblica che nel PRG ’99 impegnava il
90% delle aree disponibili, compare la funzione di "nuovo impianto insediativo
residenziale" (RU 07, scheda ACb/4) con edifici di 5 livelli ed altezza max pari
a 13 ml.
Così ad una occasione di riqualificazione di quella parte della
città si risponde con un insediamento abitativo volumetricamente superiore a
10.000 mc con capacità insediativa per circa un centinaio di
abitanti.
Anche qui la rete ecologica proposta è una farsa, così come il
collegamento alla viabilità exstraurbana che porta il traffico proveniente dalla
provincia di Bari/Taranto - eliminata una zona con funzioni di
sosta, margine e filtro- direttamente nel cuore della città più
antica, scombussolando i già precari equilibri: si pensi ad un autobus che
arriva da Santeramo o da Laterza con quale facilità potrebbe ritrovarsi sulla
Villa o su Via Santo Stefano.
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