Contrada Granulari |
Tale ambito semi-urbanizzato (il PRG ’99 lo identifica come
LUi/4) quale spazio verde attrezzato era stato definito dalla VPRG
’75 (variante all’originario PRG del 59) per soddisfare le dotazioni a corredo
delle aree edificabili e delle aree scolastiche (ITIS, ITG) della contrada
Granulari: la sua importanza è determinata dall’essere uno spazio verde
all’interno di un quartiere che rappresenta un nuovo centro di Matera,
delocalizzato a Nord e sostanzialmente di impianto recente (circa vent’anni): è
chiaro l’intento del pianificatore di decentrare la città più
antica decongestionandola con la creazione di più centri alternativi
secondo quell’idea sviluppatasi nel secolo scorso di città policentrica: ogni
quartiere doveva essere un centro della città, così da determinare un
allegerimento urbanistico dei tessuti storici ed una riqualificazione degli
ambiti periferici con la creazione di nuovi luoghi di aggregazione collettiva:
secondo tale linea di pensiero ogni centro era definito per contenere un insieme
di: residenze, verde attrezzato, centri di quartiere, aree scolastiche
incardinate in un reticolo stradale ben gerarchizzato. Per la contrada Granulari
(come anche per altre) il nuovo centro si caratterizzava per contenere le
funzioni nobili cittadine mentre le funzioni residenziali erano portate
all’esterno: così la cultura, la scuola, il centro di quartiere, il verde
attrezzato, gli impianti sportivi erano il cuore della vita cittadina ed
aggregate quali funzioni "al centro". In questo contesto sociale ed urbano si
inseriva e trovava logica definizione l’area che oggi secondo il RU 07
(ACb/1) dovrebbe invece insediare circa
40.000 mc modificando l’idea/progetto città di Piccinato per
la contrada Granulari: è importante sottolineare che il quartiere sorto nasceva
con una serie di definizioni volumetriche anche grazie alla previsione di una
spazio verde a servizio del quartiere.
L’area con il PRG ’99 era stata
proposta in tutt’altra modalità e per altri sviluppi:
"Il progetto
urbanistico esecutivo da accompagnarsi con convenzione tra Comune e soggetti
attuatori deve essere esteso a tutto l’ambito. L’attuazione degli interventi è
subordinata alla sistemazione e cessione degli spazi previsti con destinazione
d’uso a parcheggi e verde attrezzato a giardino." A tale proposito si
richiedeva ai privati la cessione dell’ 85% delle aree al comune, restando
estesa al 15% l’edificazione di un volume pari a 17.000 mc destinato per metà a
residenze e per metà al terziario: soluzione accettabile per quanto poco
condivisibile per i carichi urbanistici che avrebbe aggiunto al quartiere già
congestionato per scelte progettuali poco accorte. La regione in sede di
approvazione del PRG ’99 nel gennaio 2007 ha stralciato quest’area,
giuridicamente riportandola ad edificabilità nulla.
Con il RU 07 i
volumi edificabili sono raddoppiati (passando l’Uet da 0,20 a 0,40) e la
superficie per il verde attrezzato si è ridotta a meno del 40%: i
privati sono obbligati alla cessione di aree per il 50% da destinare a
viabilità e standard, restando pertanto il verde attrezzato solo una illusione o
un giardinetto simbolico.
L’edificazione proposta nel RU 07 non può che
essere vista come un inserimento inopportuno e inadeguato: la sistemazione
proposta (immagine a sinistra) per quanto preliminare, è sostanzialmente
irrealizzabile in quanto non sono stati presi in debita considerazione i
dislivelli esistenti (pendenze intorno al 10%): lo spazio pubblico, ossia la
piazza ipotizzata è pertanto, così come prefigurata, solo una illusione.
La riduzione ad un quinto (0,08 mq/mq) degli indici di
edificabilità proposti e l’allocazione degli edifici in un altro posto più
marginale (per esempio il corridoio ad ovest) sicuramente lascerebbe intatto e
disponibile ad una funzione sociale il cuore dell’area, rendendolo realmente
disponibile ad una trasformazione per fini pubblici.
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