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La giornata mondiale della Biodiversità |
Nella parte orientale degli Stati Uniti, è scomparso il 70% per cento delle api. "Se l’ape scompare dalla faccia del pianeta, all’uomo rimarrebbero sono quattro anni di vita. Niente api, niente impollinazione, niente piante, niente animali, niente uomo". Albert Einstein. |
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Ieri 22 maggio 2008, si è celebrata la Giornata Mondiale della Biodiversità
istituita dalle Nazioni Unite. Per questa occasione, a partire dal 19 maggio, si
è svolta a Bonn in Germania la Nona Conferenza delle Parti (nazioni) sulla
Convenzione per la Biodiversità (CBD - Convention on Biological Diversity
programma UNEP delle Nazioni Unite).
I lavori della conferenza sono
stati aperti tre giorni fa da una dichiarazione del Segretario Generale della
Convenzione Ahmed Djoghlaf pubblicata sul sito ufficiale www.cbd.int che traccia il
quadro generale dello stato della biodiversità sul pianeta.
Si tratta di
una dichiarazione di cruciale importanza, abbiamo cercato in rete una versione
in italiano, ma senza riscontro, per questo abbiamo tradotto il documento che vi
presentiamo insieme a quello originale nel seguente allegato che vi esortiamo a
leggere con attenzione prima di leggere il seguito di questa pagina. |
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19.05.2008 - Dichiarazione Segretario Generale - Convention on Biolological Diversity |
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Raramente un Segretario Generale di un organismo dell’ONU in una sessione internazionale dichiara testualmente: "E’ una sfida scoraggiante". Questa volta è avvenuto.
La dichiarazione mette comprensibilmente in evidenza che esistono due fenomeni concatenati che minacciano non la nostra sicurezza, ma la nostra sopravvivenza. 1. La scomparsa di migliaia di specie viventi sul pianeta (perdita della biodiversità) 2. L’aumento della temperatura globale del pianeta (cambiamento climatico)
Tutti i dati scientifici e gli studi pubblicati dimostrano che la natura e la rapidità con cui si stanno manifestando questi due fenomeni non hanno precedenti nei 4.5 miliardi di anni di storia del pianeta Terra. In pratica si tratta del fatto che per la prima volta una sola specie (l’homo sapiens) ha prodotto, a causa delle proprie attività, la scomparsa di migliaia di altre specie animali e vegetali ed un significativo aumento della temperatura globale del pianeta che a sua volta produce un’ulteriore perdita di specie viventi. |
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Dati sulle specie estinte e in via di estinzione - IUCN International Union for Conservation of Nature |
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Cambiamento Climatico |
La gravità della situazione consiste nella rapidità con la quale questi due
fenomeni procedono nel loro devastante cammino. Infatti, i tempi con i quali
si manifestano normalmente i cambiamenti sul pianeta sono dell’ordine delle
migliaia, centinaia di migliaia e milioni di anni, a seconda dei fenomeni.
In questo caso si parla di un effetto prodotto in soli 50 anni.
Si tratta degli effetti studiati e registrati sino ad oggi. Per il prossimo
futuro il crescente impatto delle attività umane a livello globale, dovuto
principalmente all’irrefrenabile accellerazione dello sviluppo di Cina,
India e dei paesi asiatici, costringerà a rivedere tutte le stime e le
previsioni finora fatte.
Il 26 marzo di quest’anno tutti i principali
media del mondo hanno riportato la notizia del distacco di un gigantesco iceberg di 415 Km
quadrati in Antartide (pari alla superfice dell’Irlanda del
Nord). Era previsto tra 15 anni e un fenomeno di queste dimensioni a
questa latitudine non avveniva da 1.500 anni. |
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I cambiamenti climatici presenti e del passato - Rapporto 2007 IPCC - Italia |
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Nell’ultimo secolo la temperatura media globale a causa delle attività dell’uomo è cresciuta di 0.9 °C, circa 1 grado. Negli anni 70 molti ricercatori, soprattutto della NASA, credevano che l’aumento di 1 o 2 gradi fossero ininfluenti sugli equilibri vitali del pianeta. Oggi gli stessi ricercatori hanno cambiato radicalmente idea. Rappresentano gli scenari del ventunesimo secolo con un’aumento della temperatura media globale tra i 2 e i 6 gradi. Per capire cosa significa basti pensare il contrario ovvero cos’era la Terra con 6 gradi in meno di temperatura media globale quando l’Inghilterra era coperta da una coltre di ghiaccio spessa diversi chilometri (Glaciazione di Wurm). Immaginate il pianeta con una temperatura media di 6 gradi in più.
L’aumento di circa 1 grado, quello che viviamo in questo momento, è dovuto alla concentrazione di gas serra nell’atmosfera (in gran parte CO2) che impedisce al pianeta di rilasciare l’energia assorbita proveniente dal Sole.
Due numeri da ricordare: La concentrazione attuale di gas serra è di 383 parti per milione (ppm) Quando la concentrazione arriverà a 450 parti per milione pari ad un aumento compreso tra 2 e 3 gradi della temperatura media globale non sarà più possibile arrestare o invertire l’innalzamento della temperatura che si auto alimenterà a causa del riscaldamento degli oceani, della scomparsa delle calotte polari e della scomparsa della foresta amazzonica. Siamo quindi a metà dell’opera, e la maggior parte degli scienziati è convinta dalle evidenze giornaliere in tutto il mondo che non ci vorranno 50 o 100 anni come indicavano le stime finora. Si parla adesso di 20 anni. |
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Cosa è possibile fare |
Il Segretario Generale della Convenzione Ahmed Djoghlaf nella sua dichiarazione cita un’altra frase di Albert Einstein: Non possiamo risolvere i problemi utilizzando lo stesso tipo di pensiero che abbiamo usato per generarli.
Significa che la frase riportata nella dichiarazione: l’impronta totale dell’umanità ha superato la capacità produttiva della biosfera del 25 per cento richiede il ripensamento profondo del modo in cui stiamo al mondo.
Vi è una metafora d’esempio che viene sempre più spesso richiamata, quella in uso tra i biologi a proposito della rana bollita. In pratica se una rana salta all’interno di una pentola piena d’acqua tiepida che poi viene riscaldata a fuoco molto lento, la rana non salterà fuori dalla pentola, non si accorgerà dell’aumento della temperatura se non troppo tardi e morirà bollita.
Davanti a una situazione del genere, molti autorevoli personaggi in ambito scientifico e politico pensano che l’unico modo per poter fare qualcosa in questo momento sia diffondere questa consapevolezza.
22 maggio 2008 Associazione Sassi Kult Matera |
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Alcuni dati |
- 11 miliardi di alberi abbattuti, 8 miliardi di tonnellate di anidride
carbonica rilasciate nell’atmosfera nel solo anno 2007 - 25.000 auto
immatricolate ogni giorno in Cina - 1 centrale a carbone aperta in Cina ogni
settimana - Il 30% delle specie viventi si estinguerà nei prossimi 10
anni - 73 milioni di squali scomparsi nel 2007 a causa del diffondersi della
zuppa di pinne di squalo in Cina e nei paesi asiatici. (Si tratta di un
piatto ricercato che prima potevano permettersi solo i ricchi. Oggi i ricchi in
Cina sono oltre 100 milioni) - Circa 50.000 cani da slitta in
Groenlandia stanno morendo di fame e verranno abbattuti nei prossimi anni
perchè da 2 anni sui territori dove venivano utilizzati non c’è più
bisogno di muoversi con le slitte - il 70% delle api nell’America Nord
Orientale è scomparso - Il 20% del totale delle barriere coralline è
stato distrutto - Tra meno di 50 anni scompariranno i ghiacciai dell’Himalaya
e circa 2 miliardi di persone rimarranno praticamente prive di
acqua.
Comunicato del Consiglio Nazionale
delle Ricerche per la Giornata Mondiale della
Biodiversità Nel 20° secolo, circa il 75 per cento delle varietà
vegetali pre-esistenti è andato perduto. Attualmente, tre quarti
dell’alimentazione mondiale sono sostenuti da appena 12 specie vegetali e cinque
animali. Un terzo circa delle specie viventi sono a rischio estinzione. Delle
7.100 varietà di mela che crescevano negli Usa nell’800, 6.800 non si trovano
più. Sono scomparsi anche il 95 per cento delle 500 varietà di fagioli e l’81%
dei più di 400 tipi di pomodoro un tempo esistenti. >> Leggi
Tutto |
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Note |
La biodiversità è costituita da tutte le specie animali o vegetali presenti sulla terra differenti geneticamente insieme agli ecosistemi con i quali le specie vivono in relazione. Se per qualunque motivo una specie, ad esempio la patata, perde l’80% della varietà prima esistente (perdita della biodiversità), le varietà rimaste diventano a loro volta più vulnerabili e nel caso in cui si manifesti una epidemia che le attacca e le distrugge, chi si nutre di questa specie rimane senza sostentamento. In Irlanda, nel 1840, una infezione delle patate portò alla fame di un milione di persone e costrinse un altro milione ad emigrare in Gran Bretagna e in Nord America. |
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Riferimenti |
Convention on Biolological Diversity www.cbd.int
The Green Wave - Il programma di educazione ambientale della Convention on Biolological Diversity greenwave.cbd.int
UNEP - United Nations Environment Programme www.unep.org
CMCC Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici - IPCC - Italia www.cmcc.it:8080/web/public/IPCC-Italia
NASA earthobservatory.nasa.gov/Library/GlobalWarmingUpdate
IUCN, the International Union for Conservation of Nature cms.iucn.org
Intergovernmental Panel on Climate Change www.ipcc.ch
WWF www.panda.org |
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