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RETE SOCIALE
06/11/2008  Lascia un commento
Obama una speranza per tutti
L’elezione di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti è stata commentata e salutata in tutto il mondo come un evento storico. Si è già detto tutto o quasi, ma possiamo ancora aggiungere qualcosa.
Nessuno sa se da presidente Barack Obama sarà all’altezza delle promesse e delle enormi aspettative che ha creato.
Quello che invece è certo, perchè è accaduto, è il fatto che un uomo, quasi sconosciuto nel mondo fino a poco tempo fa, con le proprie idee è riuscito nella più difficile impresa politica che ci sia.

Barack Obama ha fatto una cosa straordinaria.
E’ riuscito a dare una vittoria alla gente comune, alle persono invisibili che sostengono la vita di ogni paese, ai sentimenti veri che ognuno nel privato coltiva e vorrebbe percepire come realmente rappresentati e non usati strumentalmente per arrivare al potere.

Quando ha iniziato il suo percorso come candidato per il Partito Democratico degli Stati Uniti ha fatto sorridere tutti i commentatori politici, gli stessi avversari di partito, gli avversari Repubblicani.
Barack Obama è riuscito a far emergere lo spirito profondo della gente, che è fondamentalmente gente onesta, la spina dorsale di ogni paese democratico, lo ha fatto con i discorsi, le parole, lo stile che chiunque sogna di sentire e vedere in un rappresentante politico.

Certo si tratta sempre di parole.
Ma il suo percorso fino ad ora è nei fatti un sogno che diventa realtà.
Un percorso che ha piegato i media americani, gli interessi di partito, le potentissime lobby, che sono per la prima volta apparsi senza difese di fronte allo spirito della gente rappresentata da un uomo del XXI secolo. Qualcosa che finora tutti hanno considerato semplicemente impossibile.

Se da presidente sarà all’altezza di quello che ha già fatto, allora saremo davvero di fronte ad un uomo di una statura politica che non è mai esistita finora.

La sua impresa per la prima volta è riuscita a non essere sentira come un affare interno degli Stati Uniti. Il percorso di Barack Obama lo ha sentito senza ombra di dubbio il mondo intero, il che significa che quei sentimenti che ha saputo rappresentare sono lo spirito del mondo. E’ questo a nostro avviso la cosa più importante che i suoi messaggi hanno generato nella gente di ogni paese.

HOPE (spera)
CHANGE WE NEED (abbiamo bisogno di un cambiamento)
YES WE CAN (si, noi possiamo)

Con una donazione di soli 20 dollari, milioni di americani hanno sentito per la prima volta la loro voce sui media più potenti del mondo. Hanno sentito parlare dei propri sentimenti.

Con soli 20 dollari a testa si sono tolti la soddisfazione di eleggere Barack Obama e relegare George W. Bush alla peggiore memoria che si tramanderà di padre in figlio.
La vittoria di Barack Obama ha tolto per un giorno la camicia di forza a chiunque vive in un paese falsamente democratico. Come per esempio l’Italia.

Oggi i politici italiani, tutti, al confronto sono quello che con grande onestà intellettuale l’onorevole barese del Partito Socialista Rino Formica definì una corte di nani e ballerine, una definizione il cui valore in Italia cresce senza sosta.

Non si tratta di una generalizzazione qualunquista quando si dice tutti. Maggioranza e opposizione governano entrambe nei paesi veramente democratici. In Italia hanno sempre trovato un accordo.
A furia di far quadrare il cerchio alla fine il cerchio non esiste più, e la responsabilità di quello che resta di un paese che fa sorridere il mondo, riguarda una lunga lista di nomi e cognomi che sono in scena da tempi biblici, incomprensibili a chiunque nel mondo.

Tony Blair si è fatto da parte volontariamente dopo 10 anni dicendo che sono sufficienti per un politico e per una nazione. Anche George W. Bush ha finito. In America chiunque sia non può durare oltre 8 anni. Una regola banale, condizione necessaria perchè si possa parlare di democrazia.

In Italia non succede. 
La fotografia di questo evento inserita nella anomala cornice italiana testimonia due cose:
1. la insostenibile mediocrità dei nostri rappresentanti,
2. il fatto che la gente ha solo bisogno di organizzarsi per avere dei rappresentanti all’altezza della propria dignità.

Nell’America ostile e arrogante sono stati i giovani a ridare una speranza a tutto il mondo.
A loro, e a quello che finora ha fatto Barack Obama, va il nostro ringraziamento.

Associazione Sassi Kult
(bye bye George - preparati Silvio)
Hope - video

Un video di ringraziamento
e di speranza.

>> Guarda il filmato
 
 
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