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MATERA > La Vergogna Nazionale Pagina 1 di 12  
   
MATERA
05. Rifiuti nucleari
Nel 1969 il Governo Italiano ha concesso al Governo degli Stati Uniti di stoccare nel Centro Trisaia di Rotondella, in Provincia di Matera sulla Costa Jonica, i rifiuti di combustione di un impianto nucleare sbagliato, quello di Elk River chiuso immediatamente dopo. 64 barre radioattive tutt’oggi stoccate in un presunto Centro di Ricerche dell’Enea ovvero l’Ente Nazionale per le Energie Alternative dove nessuno sa cos’altro viene custodito.
Il 14 novembre 2003 il Governo Berlusconi con decreto Legge n. 314 stabilì che a Scanzano Jonico in Provincia di Matera, in un terreno a 500 metri dal mare tra fragoleti, pescheti e agrumenti tra i più pregiati e produttivi del mondo fossero "sistemati" oltre 70.000 metri cubi di rifiuti radioattivi di seconda categoria da mantenere isolati da acque e qualsiasi essere vivente per almeno 10.000 anni e 8.600 rifiuti radioattivi di terza categoria da isolare per almeno 150.000 anni.

E’ la più evidente manifestazione del fatto che fin dalle origini della Repubblica Italiana per i Governi Italiani la Provincia di Matera rappresenta la vera discarica di Stato.
Una discarica deve essere isolata, fisicamente e culturalmente e rappresenta il luogo ideale dove realizzare affari colossali sulla vita dei suoi abitanti.
Nessun posto in Italia ha un così basso livello infrastrutturale e un isolamento culturale curato con maniacale continuità nei 60 anni di Repubblica Italiana.
Una intera regione, la Basilicata, rimane paralizzata per un mese fin quando la mobilitazione popolare costringe il Governo Berlusconi a cancellare il nome Scanzano Jonico dalla legge 368/2003 attuazione del decreto 314. 
La notizia di aver scelto Scanzano Jonico come discarica di Stato per i rifiuti nucleari si diffonde con grande velocità ovunque, un vero regalo ai concorrenti stranieri degli imprenditori agricoli della Costa Jonica Metapontina che subiscono gravissimi danni sui mercati ortofrutticoli di tutto il mondo.
Un danno economico incalcolabile.
E’ solo una pura coincidenza il fatto che dal novembre 2003 il settore primario, l’agricoltura nel Metapontino, un vanto fino allora per tutta l’Italia subisce gli effetti di una crisi senza precedenti.
Nel 2005 si potevano comprare cassette di arance e mandarini tra le tonnellate invendute e accatastate nei depositi pagando solo il costo della cassetta.
Nel 2006 gli agricoltori stanno tagliando gli agrumeti carichi di pregiatissimi frutti che verranno seppelliti per recuperare almeno qualcosa dalla legna degli alberi.
Un graditissimo regalo per l’agricoltura di Spagna, Grecia, Romania, Tunisia, i nostri prodotti fanno spazio sui mercati a quelli del resto del mondo.
Nell’immagine un frutteto del Metapontino, i prodotti ortofrutticoli della Costa Jonica del Materano sono riconosciuti tra i più pregiati del mondo.
 
 
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