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RETE SOCIALE
31/08/2008  Lascia un commento
La nuova Cava del Sole e il teorema dell’abbandono
L’area in cui sono presenti una decina di cave nel Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri a ridosso della Via Appia, nella zona periurbana di Matera è un luogo che poteva valere il biglietto aereo di andata e ritorno da qualsiasi parte del mondo. In quest’area si trova la cava più bella e importante storicamente, una vera e propria area monumentale, è la cava settecentesca o Cava del Sole.
Si è svolto ieri sera il magnifico concerto di Nicola Piovani, evento inaugurale di questa cava rivisitata e corretta secondo le idee dell’assessore Acito, e il Sindaco, che è sembrato ospite del suo vice, ha introdotto il concerto parlando di un luogo mozzafiato, di una scommessa vinta dall’attuale amministrazione che ha restituito alla città un patrimonio per anni abbandonato.
E’ stato un concerto molto bello, il tempo è stato clemente e gratuitamente i materani hanno ripreso coscienza del proprio territorio. Unica pecca, riportata anche dai media, il sistema delle luci e soprattuto l’acustica che non ha reso l’onore dovuto alla musica dello squisito compositore italiano.
In effetti il Sindaco ha avuto ragione, con il favore delle tenebre lo scenario era suggestivo. Ma la notte è naturalmente suggestiva.

Di giorno però le cose sono un pò differenti, paradossalmente la Cava del Sole quando c’è il sole si presenta molto meno suggestiva che nella versione notturna. Indubbiamente in molti hanno difficoltà a percepire cosa ci sia di storico, naturale e rupestre nel maquillage della cava prodotto attraverso l’operazione lampo curata personalmente dall’assessore Acito come riferito dal Sindaco in conferenza stampa.

Se poi la si vede dalla Chiesa del Sole c’è il rischio che si abbiano pulsioni che vanno dall’ira, allo sconforto alla crisi di risate.
Ma si tratta di fenomeni circoscritti ai soliti esteti e moralisti locali che di giorno, purtroppo, non riescono a dissociare quel luogo dall’assessore e dalla sua pragmatica e irresistibile voglia di fare.
Evitando sia le inutili considerazioni estetiche e moralistiche, sia il trasporto e l’enfasi del Sindaco e del suo vice, in effetti, a pensarci bene, sarà un pò difficile immaginare una foto che ritrae la Cava del Sole di giorno da inserire su un depliant o su un manifesto magari da portare alle fiere turistiche in tutto il mondo senza suscitare quantomeno qualche perplessità.
Come farà a gareggiare con i poster degli altri paesaggi suggestivi in Italia e nel mondo che vengono proposti ai tour operator e ai turisti?

Il mondo è infatti infestato da un crescente numero di maligni moralisti in ogni nazione che fanno mirabili incassi proteggendo, custodendo e offrendo ai turisti il proprio patrimonio in forme più vicine alla loro essenza. In ogni caso risulta un pò difficile spiegare a qualcuno che ci si deve accontentare delle suggestioni notturne per un luogo si chiama la Cava del Sole.

Ma cerchiamo di pensarla diversamente e raccontare questo magnifico luogo guardando al futuro o alla scommessa dell’amministrazione con la serenità del giorno dopo aver assistito ad un bell’evento.
Atteniamoci alla lettera e allo spirito delle dichiarazioni stampa del Sindaco Buccico dove si legge testualmente:
«di uno scenario mirabilmente restaurato e il sole che nasce rappresenta la cava che torna a vivere»
«il miglior biglietto da visita per ulteriori eventi che andranno ad arricchire l’offerta turistica della città.»
«La Cava del Sole conta di una superficie complessiva di area teatrale di 4.500 mq, mentre la superficie del palcoscenico è di 300 mq e quella dell’area di parcheggio è di 4.900 mq. Per la realizzazione dei lavori necessari per il recupero, che rientra nel progetto del Parco delle Cave, è stato speso un importo di circa 300 mila euro.»
01.09.2008 - Dichiarazioni Sindaco Buccico sul concerto di Nicola Piovani 01.09.2008 - Dichiarazioni Sindaco Buccico sul concerto di Nicola Piovani
Ieri sera ci si è resi conto che il tipo di intervento effettuato e la destinazione d’uso del luogo comportano qualche prevedibile limitazione dovuta al mirabolante restauro:
1. per l’intervento effettuato la Cava del Sole non potrà che essere utilizzata nei periodi estivi, solo nei giorni in cui il tempo è clemente, possibilmente di sera per evitare imbarazzanti polemiche. Il grande palco, il pendio, il tappetino verde e il fatto di essere all’aperto in qualche modo lo impongono.
2. il luogo si presta a grandi eventi con elevato numero di spettatori, diversamente si assisterebbe ad un misero spettacolo di affluenza o ad un flop;
3. gli eventi in futuro dovranno prevedere un biglietto d’ingresso per evitare il collasso del Comune o il fallimento del gestore;
4. per gli eventi musicali di qualità i musicisti dovranno suonare con estrema cautela perché l’acustica è quella che è.

Poichè l’amministrazione comunale non ci risulta abbia comunicato nulla circa la "operazione del Sole", e non ci risulta abbia reso partecipe alcuno della propria scelta, si può solo ora per forza di cose far notare che:

1. la Cava del Sole bonificata e rimessa nel suo stato precedente al "riempimento" poteva costituire uno straordinario attrattore turistico per Matera e per tutto il Parco delle Cave, visto che in tutto il mondo i turisti cercano scenari mozzafiato;
2. in questo particolare caso e destinazione d’uso si lavora 365 giorni all’anno, di giorno e di notte, portandoci i turisti anche con il freddo e l’ombrello, senza dover scommettere sui fastidiosi capricci del tempo;
3. la Cava e la Chiesa del Sole valevano la pena anche di 5 miseri euro a persona, fatto che genera economia possibilmente diffusa e posti di lavoro di cui è superfluo sottolineare la necessità. Ci si può provare anche ora ma si rischiano diverse richieste di restituzione dei soldi.
4. Esisteva lo spazio anche per eventi culturali di qualità di natura più varia per centinaia e non migliaia di persone, meno azzardati e più abbordabili per le piccole imprese sia nell’organizzazione sia nella sponsorizzazione;
5. i grandi eventi sono già stati realizzati in altre cave a poche decine di metri, forse meno importanti come cave, ma luoghi altrettanto suggestivi di notte e di giorno dove l’acustica è già stata sperimentata con successo, riservando alla Cava del Sole il suo ruolo naturale più importante di eccezionale testimonianza storica e attrattore turistico.

Il Sindaco durante la sommessa conferenza stampa del 29 agosto non ha nascosto la preoccupazione per la scommessa o l’azzardo in merito all’organizzazione di questo o di qualsiasi ulteriore evento di qualità. Infatti il precedente evento inaugurale previsto con la cantante Noa non si è potuto svolgere lì a causa del vento. E in futuro non potrà sempre essere la gratuità la madre di tutte le riuscite degli eventi.
29.09.2008 - Dichiarazioni del Sindaco per l’inaugurazione della Cava del Sole 29.09.2008 - Dichiarazioni del Sindaco per l’inaugurazione della Cava del Sole
Il teorema dell’abbandono
La serenità del giorno prima e del giorno dopo viene meno quando il Sindaco parla dell’abbandono in cui versava la Cava del Sole riconoscendo meriti ai membri della propria amministrazione. Il teorema dell’abbandono è alla base di tutte le operazioni di recupero che vanno da S. Agostino, al Castello, passando per la cementificazione selvaggia dei Sassi.
Lo si legge nella dichiarazione allegata.
28.08.2008 -  Dichiarazioni Sindaco sulla Cava del Sole 28.08.2008 - Dichiarazioni Sindaco sulla Cava del Sole
Il mirabile intervento di restauro di cui parla il Sindaco in realtà nasconde oltre la metà dello scenario mozzafiato. Quasi i due terzi dell’intero volume della Cava del Sole è stato riempito dai rifiuti in gran parte di provenienza dei cantieri edili sia pubblici che privati prodotti nel decennio a cavallo tra gli anni ottanta e novanta durante il boom del mattone materano. Nell’intervento invece di bonificare la cava ci si è "limitati" a livellare con ruspe e bulldozzer questo inamovibile tesoro ricoprendolo con oltre un tomolo di tappetino verde sintetico.

Si è data anche qualche penellata qui e lì con le ruspe per eliminare qualche fastidioso antefatto nonché ingabbiare il naturale banco roccioso sul quale sorge la Chiesa del Sole con un magnifico muro in cemento armato.

Una foto di Mario Cresci del 1973 ci ricorda cosa era la Cava del Sole prima che fosse "riempita".
* I puntini rossi indicano il livello attuale di calpestio della Cava del Sole
Ci si domanda: chi era Sindaco di Matera quando la Cava del Sole accoglieva i frutti incantati del boom edilizio materano?
Come mai uno scenario così suggestivo oggi, e più in generale l’intero Parco delle Cave, è stato oggetto dei più assurdi abusi edilizi per decenni ed è tutt’ora un’area utilizzata  come discarica di ogni genere?
Come mai nessun amministratore di allora ha fatto nulla per evitare che questo posto oggi mozzafiato potesse risultare "abbandonato"?

Oltre la metà dello scenario mozzafiato della ex Cava del Sole, mancano all’appello del pubblico godimento e dello sviluppo economico della comunità materana da circa trent’anni.

Parlare di abbandono significa mascherare le gravissime responsabilità degli errori perpetrati nel tempo. Sarebbe a nostro avviso più corretto evitare il condono di trent’anni di mancato sviluppo della città con la semplice parola "abbandono".

Se non altro per evitare la banale osservazione che la Cava del Sole non può acquisire improvvisamente un valore straordinario solo perchè lo abbiamo ricoperto con oltre un tomolo di tappetino verde sintetico, evidentemente qualcosa di buono questo luogo lo aveva anche prima.
Se non altro per evitare la banale osservazione che un posto così bello e suggestivo, se fosse stato solo "abbandonato" per trent’anni, vorrebbe dire che chiunque a Matera perlomeno è un pluridecennale povero incosciente.

Le cose non sono andate proprio come vorrebbe il teorema dell’abbandono.
C’è chi aveva chiesto negli anni novanta di utilizzare i fondi che ora sono stati utilizzati per bonificare la Cava del Sole e renderla un’area monumentale ovvero un attrattore turistico con tutti i benefici che ne derivano.
Ce lo spiega l’Associazione Mutamenti a Mezzogiorno nella pagina successiva.
Anche il Circolo Culturale La Scaletta in passato aveva presentato un progetto di recupero di tutt’altra prospettiva rispetto a quella derivante dall’opera dell’attuale amministrazione.
Un angolo di Paradiso

La nuova Cava del Sole il giorno dopo è ora ovviamente chiusa, circoscritta in una improbabile recinzione che ricorda le aie o i pollai ben tenuti. Il Parco delle Cave tutto intorno è bellissimo, tristemente lasciato al suo destino di discarica, alla piaga dell’abusivismo e delle attività improprie.

Esiste però un oasi in questo deserto della ragione che si trova a pochi metri dalla nuova Cava del Sole o ex Cava del Sole a seconda dei punti di vista.
Sono i sei ettari del Parco Scultura La Palomba che si articola intorno ad una enorme cava più recente di quella del Sole ma altrettanto bella e suggestiva. E’ un luogo dove la Fondazione no profit Parco Scultura La Palomba ha saputo creare negli anni uno scenario che ci invidia tutto il mondo, incredibilmente suggestivo sia di giorno che di notte, dove le grandi sculture di Antonio Paradiso e di altri artisti parlano lo stesso linguaggio della natura che le accoglie. Lo scultore li definisce "pensieri di pietra".

Ogni giorno, a qualsiasi ora, si fermano i turisti ad ammirare questo angolo di paradiso sopravvissuto a Matera in cui si fondono i resti dei villaggi neolitici, le grotte, le sculture, le geometrie delle cave e l’incredibile lavoro dell’uomo, il paesaggio naturale del Parco delle Chiese Rupestri.
02.09.2008 - Il Quotidiano - Turisti giapponesi stregati dal Parco scultura La Palomba 02.09.2008 - Il Quotidiano - Turisti giapponesi stregati dal Parco scultura La Palomba
E’ stato realizzato da privati cittadini organizzati in una Fondazione ed è gratuitamente visitabile ogni giorno 365 giorni all’anno. Ha ospitato negli ultimi 10 anni innumerevoli eventi e spettacoli culturali dando la possibilità a chiunque di poter trasformare il proprio piccolo sogno in realtà. Ha ospitato perfino il concerto di Lucio Dalla davanti a migliaia di persone e con un’acustica di buon livello.

Allo scultore santermano Antonio Paradiso e alla Fondazione del Parco Scultura La Palomba vogliamo inviare il nostro più sincero ringraziamente per aver dato a Matera per anni, con il proprio lavoro, le proprie capacità e i propri soldi, quello che nessun pragmatico assessore e nessuna amministrazione comunale è mai stata in grado di dare.

Di sicuro il concerto di Nicola Piovani è stato molto piacevole e l’amministrazione comunale va ringraziata per averlo oragnizzato.

Per la trasformazione della Cava del Sole non ci sentiamo altrettanto grati. Ci saremmo volentieri accontentati di ascoltare Nicola Piovani in un altro degli scenari o luoghi possibili e disponibili della città. Sarebbe stata una gran cosa, resa ancora più grande da un’ammistrazione che pensava al futuro turistico della città bonificando e restituendo alla comunità la vera Cava del Sole pronta a divenire un mirabile attrattore turistico.

Non abbiamo potuto scegliere, partecipare, discutere. La "operazione del Sole" ha il sapore di un bliz, pragmaticamente condotto all’insaputa di tutti, su un patrimonio che è di tutti. A nostro modesto avviso è stato un esempio di mediocre gestione del potere.

Al posto di un mediocre esempio di potere, nella prossima newsletter vi mostreremo il potere di un esempio.
La pragmatica amministrazione comunale ha annunciato la "notte bianca" del 20 settembre come il prossimo probabile appuntamento di eventi per la ex Cava del Sole.

Noi vi annunciamo la prossima informativa che sarà completamente dedicata agli esiti della stagione turistica a Matera e in Basilicata anticipandovi un esempio di estetica e moralismo in un paese arabo.
Si tratta di uno strano posto dove la notte bianca a causa dell’incessante presenza turistica dura per mesi.
Un luogo che 15 anni fa era gemellato per le straordinarie affinità con la Città di Matera.
In questo strano posto amministrato diversamente, si rifiutano di utilizzare i tappetini verdi sintetici, si rifiutano di costruire parcheggi e ascensori, si rifiutano di ascoltare la melodia dei bulldozzer, delle betoniere e delle ruspe, colonne sonore del new look storico rupestre materano. Si rifiutano di portare perfino la corrente elettrica per illuminare ai poveri turisti questi luoghi di notte.
15 anni dopo essere partiti con gli stessi numeri turistici di Matera, questi ostinati moralisti ed esteti hanno incassato nel 2007 in un sommesso botteghino di legno la misera somma di 9 milioni di euro e generato per l’intero paese arabo un fatturato complessivo di oltre 1,6 miliardi di euro.

Alla prossima pragmatica informativa.
 
 
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