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SALVALARTE: la Cava del Sole al tramonto |
Ripensare la mobilità di Matera a basso impatto: piste ciclabili per le bici e corsie preferenziali per gli autobus.
Matera e le contraddizioni della Cava del Sole inaugurano il tour lucano di Salvalarte 2008. La campagna itinerante di Legambiente che da tredici anni si occupa di beni culturali e si batte per la conservazione, il restauro, la tutela e la valorizzazione dei tanti gioielli poco noti disseminati per il Paese, torna anche quest’anno con un viaggio di due mesi lungo lo Stivale che ha l’obiettivo di sottrarre al degrado 39 opere d’arte. Un viaggio lungo 3.460 km che è partito a fine agosto da Tramonti di Sopra (Pn), ha già attraversato Friuli, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Molise e che approda ora in Basilicata per proseguire alla volta di altre 8 Regioni.
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L’edizione 2008 di Salvalarte, inoltre, è tutta all’insegna della mobilità sostenibile grazie alla combinazione virtuosa treno+bici, unici mezzi di trasporto utilizzati. Un viaggio a emissioni ridotte, che vede Legambiente insieme alla FIAB, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta. A dare il via alla tappa di Salvalarte in Basilicata, questa mattina, la conferenza stampa di presentazione degli appuntamenti regionali della campagna e la proposta di aprire un confronto sul futuro e sulla funzione della Cava del Sole.
Hanno parlato di Salvalarte e della Cava del Sole: Federica Sacco, responsabile nazionale Salvalarte, Marcello Santantonio, presidente di Legambiente Matera; Francesco Venezia, presidente FIAB Il Ciclamino di Matera. |
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La cripta rupestre del Sole, come i Sassi, non è stata edifica con pietre o con mattoni, ma scavata direttamente nel tufo. È stata la devozione degli operai cavatori a volerla, furono proprio loro, infatti, a scavarla mentre realizzavano le cave alla periferia di Matera. A renderla unica nel suo genere sono, al suo interno, magnifiche decorazioni che rappresentano un sole in rilevo con volto umano.
Originariamente la cripta era arricchita anche da un finestrone riccamente scolpito, che ne illuminava l’interno con i suoi arabeschi traforati. Come molte altre chiese rupestri del materano, questa cripta è da attribuirsi alla componente etnica bizantina dell’area e la cripta stessa va considerata come una testimonianza indiretta della presenza di monasteri italo-greci in questa zona. Proprio l’inestimabile valore di questo patrimonio diffuso in tutto il territorio comunale e lo stato di abbandono in cui versa hanno spinto Legambiente a riportare la Cripta e la Cava del Sole nell’agenda politica locale, con l’obiettivo finale di recuperare il “sole antropomorfo” di Matera. Nei primi anni novanta, la Cave del Sole era parte di un progetto molto ampio che si inseriva nel Parco delle Cave.
Legambiente aveva già portato all’attenzione dei media la questione delle cave e del ruolo che avrebbero potuto avere per la città di Matera che proprio in quegli anni veniva insignita del titolo Patrimonio dell’Umanità ed inserita nelle lista dell’ UNESCO.
Il Parco doveva divenire anche un contenitore di eventi culturali e non di estempoaranei avvenimenti, come accade. Una decisione e un modello discutibile che oltretutto ha comportato interventi strutturali che ne hanno modificato la forma storicizzata così come era stata lasciata a fine ‘800. |
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"Oggi gli appetiti degli speculatori attorno alle cave, che negli anni passati erano stati tamponati, – ha commentato Marcello Santantonio, presidente di Legambiente Matera - tornano ed essere dirompenti ed il risultato che oggi abbiamo è che le cave sono divenute collettori di rifiuti e intorno vi sono nuove costruzioni. Inoltre vi sono fabbricati in corso di realizzazione nell’immediate adiacenze della Chiesa della Vaglia ed una lottizzazione nella zona di ‘Cristo la Gravinella’ così come si avviano i lavori per realizzare alla Cava della Palomba una struttura polifunzionale, di fatto un’ennesima sala matrimoni, tutti progetti che avanzano con il placet degli enti. La particolarità del luogo si presta a proposte più audaci, guardando alle nuove generazioni e Legambiente si chiede perchè non affidarla agli studenti del liceo artistico per utilizzarlo come un laboratorio creativo?"
La tappa di Salvalarte è stata anche un’occasione per parlare di mobilità sostenibile. "La cultura della bicicletta a Matera non è all’ordine del giorno, - ha spiegato Francesco Venezia, presidente FIAB Il Ciclamino di Matera – la mobilità è basata su vecchi modelli ormai desueti e non ha mai sviluppato un’idea di sostenibilità, il risultato è che sono totalmente assenti piste ciclabili e corsie preferenziali per i mezzi pubblici. Così la città risulta ingolfata durante le ore di punta e in mano alla mobilità privata. Quello che non si prende in considerazione è il fatto che la struttura della città permettere la creazione di una pista ciclabile che sia in grado di collegare da nord a sud la città, dal rione Serra Rifusa al rione Agna, alleggerendo il carico di traffico sul centro storico".
"L’Italia, giardino del mondo, si dimentica troppo spesso dei sui tesori nascosti – ha infatti spiegato Federica Sacco, responsabile nazionale Salvalarte – bisognerebbe, invece, rammentare e valorizzare i tanti gioielli sparsi capillarmente su tutto il territorio. Dalla tutela e dalla promozione del cosiddetto patrimonio artistico minore, infatti, vengono opportunità concrete per uno sviluppo economico sostenibile e un turismo di qualità, alternativo al viaggio mordi e fuggi tipico del turismo di massa".
Un’occasione che diventa ancor più reale se agli itinerari alternativi si accompagna anche la scelta di privilegiare la mobilità dolce, e quindi mezzi di trasporto a basso impatto ambientale. Ovvero la strada percorsa da Salvalarte 2008.
Particolarmente ricco, l’appuntamento di Salvalarte a Matera mercoledì 1 ottobre alle 16,00 è stata organizzata un’escursione su due ruote al Parco delle Cave (partenza ore 16 dalla stazione FAL di Villalongo) e a seguire alle 21, con il Salvaparty, nella sede di Legambiente in piazza San Pietro Caveoso.
La carovana su due ruote del Cigno Verde prosegue il suo viaggio in Basilicata con l’appuntamento di Montalbano Jonico, dove arriverà il prossimo 9 ottobre.
È possibile seguire il viaggio di Salvalarte non solo pedalando, ma anche navigando, sul sito www.legambiente.eu
Ufficio Stampa Salvalarte 339 8449936 arte@legambiente.eu |
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