|
Subconcessione nei Sassi - Sospendere la deroga dell’Articolo 19 |
Mutamenti a Mezzogiorno - Città Plurale Sollecitiamo il Comune a sospendere la deroga dell’articolo 19 nei Sassi e avviare subito una profonda riflessione su quanto è stato fatto e cosa bisognerebbe fare ancora per aggiornare e rilanciare lo sviluppo culturale ed economico degli antichi rioni.
A distanza di mesi dalla modifica dell’articolo 19 del regolamento comunale di sub concessione degli immobili di proprietà demaniale siti negli antichi rioni Sassi, non si può che continuare a ribadire la nostra contrarietà. E’ venuta meno la trasparenza ed è stato leso il diritto dei cittadini di accesso al patrimonio pubblico. Si tratta di principi inviolabili della pubblica amministrazione a tutela della res pubblica. La procedura messa in campo dall’amministrazione comunale è di fatto "discrezionale".
Gli immobili sub concessi, in grande quantità, risultano tutt’altro che residuali e nei provvedimenti adottati non si evincono motivazioni convincenti di urgenza e interesse pubblico.
Gli indirizzi assunti dalla giunta non fanno altro che confermare il "vuoto" della politica culturale del recupero degli antichi rioni. Nei provvedimenti adottati sono scomparsi persino alcuni impegni convenzionali tra i quali il rispetto degli standard urbanistici (un obbligo di legge). In passato, si imponeva ai titolari sub concessionari di immobili demaniali con destinazione ricettive (alberghi) la dotazione minima di parcheggi. Negli ultimi provvedimenti non vi è traccia di tutto questo.
A un anno e mezzo dall’insediamento, l’amministrazione non ha ancora presentato nessun documento programmatico e/o di indirizzo politico – culturale sui Sassi.
Si va avanti con vecchi e superati strumenti di programmazione e pianificazione urbanistica quali appunto i programmi biennali che, come tutti sanno, sono abbondantemente scaduti.
Il Piano Generale di Recupero adottato e pubblicato due anni fa dalla passata amministrazione non è stato ancora controdedotto dal consiglio comunale, anche sé è stato oggetto di osservazioni da parte dei cittadini, nel rispetto delle procedure previste dalla legge.
Noi pensiamo che il Piano Generale di Recupero è uno strumento utile, oltre che necessario, per ripartire, riaprire il dibattito e la riflessione, per dare "senso" alle cose che facciamo o che vorremmo fare nel prossimo futuro. Ma intanto il Piano giace nei cassetti del palazzo municipale.
E mentre la città storica cambia volto e si rinnova (i lavori di santa Lucia al piano, i percorsi pedonali turistici di via Civita, via Ridola, via Duomo, via delle Beccherie, di piazzetta san Giovanni, di san Pietro caveoso, piazza del Sedile, l’illuminazione artistica dei monumenti, ecc.).
E mentre si rafforza la presenza sul nostro territorio di importanti istituzioni culturali di eccellenza, come l’avvio della facoltà di architettura e la scuola di alta formazione di restauro dell’istituto centrale (tutto questo grazie alla programmazione e al lavoro ereditato dalla passata amministrazione di centro sinistra).
L’attuale governo di centro destra riduce la propria azione in un "fare" privo di VISIONE e di prospettiva programmatica, impedendo finanche al Consiglio Comunale di svolgere il proprio ruolo di indirizzo politico programmatico.
La modifica dell’articolo 19 del regolamento sulle sub concessioni realizza di fatto la rinuncia alla programmazione e al governo di un Bene pubblico come appunto sono i Sassi. Costituisce lo "stravolgimento delle regole" della buona amministrazione e del diritto, riducendo gli antichi rioni a una "questione edilizia" così come si fa di solito nelle aree dismesse, prive di valore strategico.
Chiediamo al Sindaco di chiudere questa falsa ipocrisia dell’emergenza edilizia degli antichi rioni sospendendo l’esecutività dell’articolo 19 per avviare una nuova fase di discussione e di rinnovamento degli strumenti di programmazione nonché di aggiornamento del quadro giuridico e del regime urbanistico.
Chiediamo al Sindaco, al Presidente del Consiglio e al Presidente della Commissione Sassi di riattivare l’iter di approvazione del Piano Generale di Recupero, con i dovuti e se necessari aggiustamenti.
Chiediamo al Sindaco di sospendere, con un atto precauzionale, le sub concessioni concesse nell’ultimo anno al fine di verificarne la compatibilità con il regime urbanistico in vigore.
In un paese normale, quando gli strumenti urbanistici esecutivi scadono, gli organi di governo del territorio non fanno finta di nulla, adottano nuovi strumenti di programmazione e pianificazione. Nel caso dei Sassi, il piano di recupero è scaduto da anni e il regime transitorio non consente cambiamenti di destinazione d’uso.
Associazione Mutamenti a Mezzogiorno - Associazione Città Plurale
|
|
|
|
|
|
|
|
Commenta con il tuo Account di Facebook |
|
|
|
|
|
|
|
|