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Mini dossier sul cementificio Italcementi di Matera |
Legambiente Matera - Paese che vai, usanza che trovi!
"Consapevole dell’importanza della sua presenza sul territorio (le attività delle cementerie hanno un impatto diretto sull’ambiente e sulla popolazione locale) e profondamente convinta dei valori di Sostenibilità Ambientale, Italcementi si è posta l’obiettivo di migliorare continuamente il proprio rapporto con le comunità locali promuovendo un dialogo aperto e una collaborazione continua con il territorio". Fonte Italcementi: http://www.italcementi.it/ITA/cementerie+e+comunita+locali
Finalmente è possibile consultare online le schede ambientali di ogni singolo impianto, ed in particolare i valori medi annui delle concentrazioni degli inquinanti rilevati dal sistema di analisi registrati nel corso del 2007.
Perché Paese che vai, usanza che trovi?
Perché i valori limiti imposti a Calusco d’Adda sono minori dei valori limiti di Matera?
Perché in ogni impianto i valori limiti sono differenti tra loro?
Eppure la legge è la stessa, ma l’impianto di Matera sarebbe fuori norma se installato a Calusco d’Adda, oppure l’impianto di Samatzai sarebbe fuori norma se installato a Matera e figuriamoci se installato a Calusco d’Adda.
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Perché un cementificio inquina tanto? |
I principali componenti delle emissioni atmosferiche di una cementeria sono le polveri, il biossido di zolfo (SO2) e gli ossidi di azoto (NOx).
· Le Polveri sono l’inevitabile effetto del trasporto e del trattamento dei materiali.
· Il Biossido di zolfo si origina dalla combustione dello zolfo contenuto nei combustibili e nelle materie
prime.
· Gli Ossidi di ferro si formano durante il processo di combustione all’interno dei forni.
La cementeria di Matera è impegnata nel risparmio delle risorse naturali ricorrendo all’utilizzo di combustibili alternativi come pneumatici e gomme non clorate. Il cemento nasce da materie prime di origine naturale, scavate in giacimenti in prossimità della cementeria o acquistate da terzi, che vengono sottoposte ad un preventivo trattamento di frantumazione per ridurne la pezzatura ed agevolarne il trasporto.
· Calcare: proveniente dalla cava di Trasanello situata all’interno dell’area della cementeria (comune di Matera). Costituisce circa il 70% del materiale necessario. Arriva agli impianti della cementeria per mezzo di nastri trasportatori di lunghezza complessiva di circa 4 Km.
· Argilla: proveniente dalla cava di Torre Spagnola attigua all’area della cementeria (comune di Matera). Costituisce circa il 30% del materiale necessario. Arriva all’interno della cementeria per mezzo di nastri trasportatori di lunghezza complessiva di circa 3 Km.
· Correttivi apportatori di ferro: sono acquistati da terzi e costituiscono circa lo 0,5% del materiale utilizzato.
La cementeria di Matera utilizza per la macinazione dei cementi: un molino Tosi 4 x 8 m a circuito chiuso della potenza installata di 2.000 kW e un molino Tosi 4,6 x 9 m a circuito chiuso della potenza installata di 3.300 kW.
L’acqua è utilizzata in quantitativi relativamente modesti per il raffreddamento di alcuni macchinari e per la granulazione della farina (circa 200.000 m3/anno).
Il ciclo tecnologico di produzione del cemento non produce direttamente rifiuti. Quelli prodotti in cementeria derivano esclusivamente dalle attività di manutenzione e servizio. Il quantitativo di rifiuti prodotti complessivamente è piuttosto contenuto. Di questi, alcuni definiti dalla legge come “rifiuti pericolosi” (oli, neon, batterie ecc.) costituiscono una frazione limitata (circa 230 t/anno) ed altri definiti “rifiuti non pericolosi” (circa 270 t/anno).(*)
I numeri della cementeria di Matera sono quindi:
· 1.500 ettari al servizio della cementeria e delle cave;
· 570.000 tonnellate di capacità produttiva di clinker in un anno;
· 700.000 tonnellate di capacità produttiva di cemento in un anno;
· 5.300 KW di potenza installata;
· 200.000 m3/anno di acqua utilizzata;
· 500 t/anno di rifiuti prodotti;
· 108 dipendenti tra tecnici, impiegati e operai (*).
(*) Fonte Italcementi: http://www.italcementi.it/ITA/cementerie+e+comunita+locali |
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Perché un Cementificio non piace? |
Il Cementificio è un inceneritore camuffato, è un divoratore di paesaggi, di energia e di acqua, capace di devastare la natura anche in prossimità di un Parco, inquinando l’aria e l’ambiente circostante. Il Cementificio nel suo ciclo produttivo non adotta nessun modello di sviluppo sostenibile, tanto meno nell’impiego e nell’utilizzo di fonti rinnovabili sia dei materiali che dell’energia. I pneumatici sono combustibili alternativi, ma non rinnovabili come
l’eolico o il solare. |
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Perché realizzare una Torre più alta di quella esistente?
I limiti di legge (regionale) si riferiscono ai valori di emissione in atmosfera. I limiti di controllo (nazionali) fanno riferimento all’immissione in atmosfera. Questo comporta che, con una torre alta 100 metri (40 metri in più dell’attuale), i fumi e le polveri (emessi in atmosfera) sono dispersi a diversi chilometri di distanza ed i valori misurati a terra (immessi in atmosfera) rientrano nei limiti normativi.
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