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La questione del Giardino Porcari |
E’ stata pubblicata sulla stampa (La Nuova Basilicata 20.01.2007) un’intervista concessa dall’imprenditore Egidio Tamburrino presidente della Cogem S.p.A.
L’imprenditore parla del fatto che la questione riguardante la riqualificazione dell’area del Giardino Porcari va avanti dagli anni ’70 e che ha dovuto modificare diverse volte il progetto. |
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L’ultimo progetto è stato presentato e discusso pubblicamente e, nonostante l’impegno ad adeguarsi alle indicazioni ricevute, ora si vuole cambiare di nuovo. Vi è al momento una accesa discussione su questo argomento poichè il Giardino Porcari rappresenta un punto cruciale per lo sviluppo urbano della città soprattutto per la mobilità a servizio del centro storico. Da un lato ci sono le legittime aspettative di un imprenditore, sottolineate in un recente comunicato stampa del Presidente di Confindustria Matera Giuseppe Moramarco, dall’altra ci sono le esigenze di mobilità di una città che, per effetto delle politiche urbanistiche che non comprendono quelle della mobilità, si trova ora, tra l’altro, a vivere l’incubo del traffico e della sosta.
C’è poi la questione della mobilità nel centro storico, a ridosso del quale è ubicata strategicamente l’area del Giardino Porcari, attualmente adibito a parcheggio ma non in modo pienamente funzionale. Quel parcheggio è fondamentale per i commercianti, nonchè per le famiglie che abitano nel centro, e lo è anche per i residenti (circa 100 nuclei familiari) e per le attività nella zona della Cattedrale.
La situazione attuale Per la riqualificazione del Giardino Porcari la Cogem ha la possibilità di costruire 1.500 metri quadri di superficie utile lorda con 100 posti auto privati, con l’ulteriore possibilità, adottata dall’Amministrazione Comunale di Matera, di realizzare altri 1.500 metri quadri di superficie utile lorda condizionati alla realizzazione e cessione di altri 100 posti auto per uso pubblico. L’imprenditore però sostiene che la gestione degli ulteriori 100 posti auto non debba essere pubblica perchè il Comune non gestisce alcun parcheggio e perchè le politiche finora condotte per i parcheggi non sono state produttive.
La posizione del Comitato per il solo parcheggio pubblico Si è levata sulla questione la voce di un Comitato composto da associazioni, cittadini e commercianti del centro storico che chiede di realizzare nell’area solo un parcheggio pubblico con il maggior numero di posti auto possibili, prevedendo, nel caso di controversie, anche l’esproprio dell’area.
Un’altra ipotesi Vi è stato poi un’ulteriore ipotesi, lo scambio tra l’Amministrazione Comunale e la Cogem di suoli, per la quale la Cogem cede l’area del Giardino Porcari in cambio di altra area dove realizzare nuove costruzioni. Su queste ultime due posizione si sono espresse ultimamente anche la Confartigianato e la Confesercenti.
Per quanto riguarda invece il progetto di riqualificazione del Giardino Porcari, finora non sono stati presentati progetti alternativi a quello della Cogem.
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Proviamo a fare un ragionamento e una proposta |
In prossimità del centro della città vi è Piazza Cesare Firrao, un’area che è
stata riqualificata dove è presente un parcheggio interrato di 150 posti
auto gestito con una politica sbagliata. I posti auto sono concessi quasi
tutti ad abbonati il chè pregiudica la rotazione delle auto che
potrebbero parcheggiare quando i posti sono vuoti. In ogni caso sono stati
realizzati 150 posti auto interrati in un area molto meno estesa del Giardino
Porcari.
In realtà il Giardino Porcari, proprio per la sua ubicazione
strategica a ridosso dell’area più frequentata del centro storico, può
risultare un ottima occasione imprenditoriale per la Cogem S.p.A. nel rendere
questo spazio veramente funzionale alla mobilità e ai servizi commerciali del
centro. Nessuno sa, a parte l’imprenditore, quanto si guadagni con un
parcheggio anche se non pienamente funzionale e produttivo. Sta di fatto che il
parcheggio attuale non è mai vuoto.
Ma esiste la possibilità che
quest’area possa diventare sia produttiva che utile alle esigenze pubbliche
della città?
Con un progetto di alto profilo tecnico e
architettonico si possono realizzare molti più posti auto dei 200 in qualche
modo previsti (considerate le dimensioni potrebbero essere 400) e inoltre si può
realizzare un centro commerciale con una ventina di negozi o locali destinati a
servizi da costruire sul perimetro del Giardino
Porcari.
Dato che l’area del centro storico è quella da
sempre maggiormente frequentata in città, i posti auto sono di fatto un
ottima occasione di business, ulteriormente rafforzata dalla presenza di un
centro commerciale di qualità sul perimetro che sarebbe alternativo alla grande
distribuzione presente fuori città.
E se poi l’Amministrazione
Comunale decidesse di chiudere il centro storico al traffico ancora
presente come ha già iniziato a fare? Quanto renderebbe avere praticamente
l’esclusiva sulla mobilità dell’area più frequentata del centro?
E
se poi l’Amministrazione Comunale decidesse di contribuire alle spese
progettuali viste tutte le vicessitudini dei 30 anni del Giardino
Porcari agevolando la Cogem?
E se l’Amministrazione Comunale
partecipasse anche ai costi di realizzazione di un progetto visto che la
città ha bisogno in quell’area di parcheggio e servizi di
qualità?
E visto che l’imprenditore pensa, giustamente, che sia più
opportuno che la Cogem gestisca il parcheggio di sua proprietà perchè non
farglielo fare con un opportunità più grande di quella prevista
finora?
Bisogna però dall’altra parte essere veri
imprenditori. Sono passati 30 anni e la situazione urbanistica della
città è cambiata notevolmente e drammaticamente. E lo sanno benissimo gli
imprenditori edili che oramai in città sono rimaste praticamente le aiuole
e le rotatorie, e neanche tutte, come spazi dove poter costruire affogando
ulteriormente la mobilità e i servizi. Un vero imprenditore sa guardare oltre
e intuire che oggi il vero business è fornire servizi efficienti al pubblico con
sistemi e attività efficaci. Un vero imprenditore sa che è necessario e
fisiologico per un’impresa diversificare gli
investimenti.
Bisogna fare anche cultura d’impresa
dicendo che, soprattutto oggi, i vantaggi sia per gli imprenditori che per
la città non derivano dal fare affari solo su volumi e metri
quadri, perchè in questo caso parliamo di commercio più che di vera
impresa. Bisogna anche dire che esistono i modelli di
business nei quali si quantificano investimenti e ritorni con tempi e
modalità studiate al meglio per rendere produttivo un investimento.
C’è
qualcuno che ha vietato la possibilità che si produca un modello
progettuale e gestionale del parcheggio e delle attività dell’area del Giardino
Porcari che sia un successo per l’imprenditore a fronte di una domanda così
forte di servizi della città, con le giuste politiche d’impresa e col sostegno
dell’Amministrazione?
C’è qualcuno che ha vietato di riprodurre modelli
funzionali di business e sviluppo dei servizi al pubblico in altre aree del
perimetro intorno al centro?
Questi divieti non esistono,
e saremmo tutti infinitamente grati alla Cogem, all’Amministrazione
Comunale e alle Associazioni di Categoria se si adoperassero per
questo. Potremmo cominciare a pensare di vivere in un luogo dove è la qualità
degli uomini a fare la differenza.
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