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M’illumino di Storia - Gli Ipogei di Piazza Vittorio Veneto |
Basterebbero poche attenzioni verso alcuni aspetti oggi totalmente accantonati per comprendere ancora meglio l’importanza degli Ipogei di Piazza Vittorio Veneto e più in generale dei Sassi di Matera. Basterebbe leggere due pagine della Cronologia della Città di Matera di Gianfranco De Blasiis scritta nell’anno 1635 (pagine 4 e 5 - Archivio di Stato - Matera)
Il De Blasiis non parla di un luogo qualunque, parla di perfezione
Cronologia della Città di Matera pagine 4 e 5 "In tutta la Città vi è il masso della pietra detta tufo, atta a cavarci pozzi o conserve d’acqua, conserve di grani, di formaggio e cacio, di vino, quali conserve sono di tale perfettione in questa Città che non hanno pari, et in particolare de’ vini, volendo inferire che sono tanto freddi i vini per l’eccellenza delle cantine o cellari, che al tempo della canicola, non vi è di bisogno di neve, come già è vero.
E dell’istessa perfettione e freddezza in eccesso sono le conserve delle acque, et in particolare una chiamata volgarmente Lo Palombaro vicino la fontana, così detta forse ad imitatione del Palombaro di Pozzuoli ch’è uno dei principali Bagni che vi siano. Delle conserve di grani e lor perfettione, basta di dire che ne si conserva sin’ a diece, dodeci e quindeci anni, come se stesse in una cassa, e per queste conserve dè grani ci è tradizione che questa Città fusse stata granaio del populo Romano, il che se dimostra dalle tante fosse ch’erano in un certo piano detto di San Biagio qual contrada da’ Notari antichissime né loro strumenti vien chiamata in Plano S.ti Blasy ubi antiquitus erant fovealia." (Pag. 4)
"Nell’istesso masso del tufo a pezzi antichi solevano farnesi abitationi molto comode per la plebe, fresche nell’estate e calde nell’inverno per ragione dell’Antiparitasi. Ci è anco continuata traditione che questa Città fusse stata Colonia Dè Romani sì per conservare et inviare o per terra o per mare il grano per la Città di Roma o per l’Imperio si anco perché questa Città è la prima a capo e principio di tutte le altre Città dè Populi Salentini e della puglia Dauna e fine anco di tutte le Città terre e luoghi delle montagne, atta alla custodia dè piani e dè monti anche è verisimile che perciò da Metello fusse stata edificata questa torre Metellana per guardia delle Città e luoghi circonvicini." (Pag. 5) |
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Gianfranco De Blasiis - Cronologia della Città di Matera - 1635 |
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L’area dei cosidetti Foggiali ovvero dove si conservava il grano fino a 15 anni è quella che di recente è venuta alla luce nei lavori a Piazza S. Rocco. >> Guarda le immagini |
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Pietroangiolo Agati 15 d’agosto 1584 |
Un’altra citazione storica di Pietroangiolo Agati sulla realizzazione dei luoghi di conservazione di acqua e beni alimentari a Matera.
"Ha questa città minerale di bolo armeno, succo della natura tra durissimi sassi congelato, di qualità, colori sapori et virtù non miga al vero armeno inferiore senonché quello è fatto con grande diligenza guardato, et di questo se ne trova in grande quantità che gli habitatori per antico costume mescolando con calcina e tegola ne fanno toniche per cisterne e fosse, dove si conservano le acque freddissime, e i frumenti dalla putrefazione per molti anni asciutti e ben condizionati." |
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Considerazioni sulle citazioni storiche |
I concetti presenti nei documenti del De Blasiis e di Agati hanno una valenza specifica per più gli Ipogei di Piazza Vittorio Veneto ma parlano anche più in generale dei Sassi.
Da quello che viene descritto in queste citazioni si comprende facilmente che una grande fortuna per Matera risiedeva (e risiede) negli ambienti ipogei dove veniva conservato di tutto con rara perfezione.
La domanda che potremmo farci è: Esistono ancora a Matera dei luoghi dove ci sono condizioni tali da poter parlare di "perfezione" nella conservazione di beni alimentari e non alimentari?
Perchè se cosi fosse, ed esistono molti luoghi dove queste condizioni almeno in gran parte sono ancora ottimali, questo solo fatto potrebbe essere motivo di sviluppo economico e non solo testimonianza culturale.
Dal punto di vista del recupero di questi ambienti non dovresti fare praticamente nulla.
Prendiamo ad esempio il vino. Noi non lo produciamo, ma possiamo conservarlo e venderlo offrendo luoghi e percorsi difficilmente imitabili. Quale casa vinicola italiana non gradirebbe avere una vetrina e uno spazio promozionale e commerciale a Matera se glielo proponiamo nel modo giusto?
Il concetto di perfezione oggi non esiste ma un concetto molto vicino a questo in campo economico è il concetto di qualità totale.
Conservare il vino con perfezione con tanto di attestati storici vorrebbe dire entrare in un mercato di dimensioni enormi creando una nicchia di mercato che non c’è con certificazioni e testimonianze che pochi potrebbero far valere.
Oggi infatti nel mercato sempre più competitivo dei prodotti tipici e del turismo vince chi al prodotto aggiunge valore. Il valore che Matera potrebbe aggiungere è scritto nella storia di questa città e in quello che oggi rappresenta nel settore turistico |
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Un esempio di conservazione tradizionale |
In Emilia Romagna a Sogliano al Rubicone, hanno scelto di dare valore alle
tradizioni proprie e distintive della comunità, tra queste conservare
il formaggio nelle "grotte".
La conservazione del formaggio con metodi
tradizionali ha creato una nicchia di mercato pregiata per questo
prodotto dando origine ad una vera e propria filiera per il cosidetto Formaggio di Fossa oggi
richiestissimo in tutto il mondo.
Il fatto di aver riproposto sul mercato
semplicemente una lavorazione tradizionale unità alla peculiarità culturale dei
luoghi ha creato uno sviluppo economico per Sogliano che non conosce crisi. |
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