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Matera e l’UNESCO |
Si è aperta il 14 febbraio 2008 presso la Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio
Emanuele di Roma Unescoitalia, 41 siti italiani Patrimonio
Mondiale nell’opera di 14 fotrografi. Un’iniziativa del Ministero per i Beni
e le Attività Culturali, in collaborazione con il Ministero degli Affari
Esteri, la cui finalità è quella di diffondere, a partire da Roma, in
Italia e fuori dal nostro territorio, conoscenze, interpretazioni, emozioni sui
luoghi iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO la cui missione è
quella di identificare, proteggere e trasmettere alle generazioni future i
patrimoni culturali e naturali di tutto il mondo. L’Italia, il paese che
conserva il 70% dei beni culturali presenti nel mondo con 41 siti ha anche
il più alto numero di luoghi inseriti nella lista dell’UNESCO.
Ironia
della sorte l’immagine di Matera per la mostra Unescoitalia pubblicata sia nel
sito
ufficiale del Ministero dei Beni Culturali sia sul sito di
Repubblica, è speculare rispetto alla realtà e di fatto rappresenta una
realtà al contrario.
Foto e link >> Sassi di Matera sul sito del Ministero dei Beni
Culturali | Sassi di Matera su repubblica.it
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Unescoitalia - Comunicato Stampa del Ministero dei Beni Culturali |
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L’Italia e l’UNESCO |
Nella descrizione indicata nel sito di promozione nazionale del Ministero, italia.it attualmente oscurato, si citava testualmente: Catalogare un luogo specifico (una foresta o una città, un lago o un monumento) come patrimonio dell’umanità significa che quel luogo diventa patrimonio non solo della nazione, ma di tutto il mondo perché attraverso di esso si esprime il concetto stesso di umanità. [..] Questi siti presentano un tale interesse culturale e naturalistico da giustificare l’impegno di tutte le nazioni, e non solo di quelle in cui si trovano, per la loro conservazione e salvaguardia. Sempre nel sito italia.it i 41 siti dell’UNESCO venivano presentati con il seguente ordine e articolazione: 18 Città - 14 Monumenti - 9 Siti di interesse Ambientale |
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Unesco - Pagina recuperata di italia.it nella cache di Google (testo) |
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Per quanto riguarda le 18 Città, i luoghi più evocati tra i 41 siti dell’UNESCO, la lista viene presentata seguendo l’ordine di data (anno) dell’iscrizione che ha la sua rilevanza. Le 18 Città sono:
1. Centro storico di Roma, Proprietà extraterritoriali della Santa Sede e Basilica di San Paolo Fuori le Mura (1980) 2. Centro storico di Firenze (1982) 3. Venezia e la sua Laguna (1987) 4. Pisa, Piazza del Duomo (1987) 5. Centro storico di San Gimignano (1990) 6. I Sassi di Matera (1993) 7. Vicenza, Città del Palladio (1994) 8. Centro storico di Siena (1995) 9. Centro storico di Napoli (1995) 10. Centro storico di Ferrara (1995) 11. Centro storico di Pienza (1996) 12. Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata (1997) 13. Centro storico di Urbino (1998) ) 14. Zona Archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia (1998) 15. Assisi, la Basilica di San Francesco e altri siti Francescani (2000) 16. Città di Verona (2000) 17. Città Barocche della Val di Noto (2002) 18. Siracusa e la Necropoli rupestre di Pantalica (2005)
In altre parole Matera risulta il 6° sito di rilevanza turistico culturale dalla nazione. |
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La dichiarazione di Matera Patrimonio Mondiale dell’Umanità |
Alla fine del 1993 l’UNESCO dichiarava con l’iscrizione n. 670 i Sassi di Matera Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La pagina del sito del Ministero dei Beni Culturali italia.it dedicata a Matera conteneva la seguente descrizione: I Sassi di Matera sono stati il primo luogo al mondo dichiarato paesaggio culturale ed è dal 1993 che sono stati inseriti dall’UNESCO nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La particolarità di Matera nel suo ingresso nell’UNESCO è che non entra un singolo monumento o un agglomerato urbano, ma un intero sistema di vita ed un modello di sviluppo, che hanno retto per millenni. I Sassi rispondono pienamente al criterio UNESCO di essere un eccezionale esempio di un tradizionale insediamento umano o di occupazione del territorio che rappresenta una cultura (o più culture), specialmente quando è messa in pericolo da mutamenti irreversibili. |
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Matera - Pagina recuperata di italia.it nella cache di Google (testo) |
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Motivi dell’iscrizione |
Nel sito dell’UNESCO vi sono tutti i documenti che riguardano le motivazioni inerenti l’iscrizione che di seguito riportiamo: Descrizione sintetica: E’ il più eccezionale e intatto esempio di insediamento umano dall’età della pietra perfettamente adattato al territorio e all’ecosistema. La prima zona abitata risale al paleolitico mentre gli insediamenti successivi mostrano una serie di tappe significative della storia dell’uomo.
I Criteri dell’iscrizione sono: Criterio (iii) : porta una testimonianza unica o per lo meno eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà esistente o del passato. Criterio (iv) : è un eccezionale esempio di un tipo di costruzione o di complesso architettonico o tecnologico o paesaggistico che sia testimonianza di importanti tappe della storia umana. Criterio (v): è un eccezionale esempio di un tradizionale insediamento umano o di occupazione del territorio che rappresenta una cultura (o più culture) specialmente quando è messa in pericolo da mutamenti irreversibili.
Dal dicembre del 1993 il Sindaco di Matera è il Sindaco di una città che agli occhi di tutto il mondo è un tesoro di inestimabile valore. Il Sindaco da allora non ha più solo la responsabilità di tutelarlo e di farne una vera opportunità per gli attuali abitanti, ha la stessa responsabilità verso tutta l’umanità. Dal dicembre del 1993 si sono succedute nell’ordine le Amministrazioni Comunali con a capo i Sindaci: Acito, Manfredi, Minieri, Porcari e da 8 mesi Buccico. |
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Un tributo ai Materani |
Tutto quello che è stato finora descritto è il più grande tributo reso ai Materani dal resto del mondo attraverso la sua più alta autorità, l’UNESCO.
Questo tributo non riguarda l’opera degli attuali residenti che da 15 anni godono di un privilegio che non hanno ancora compreso, ma tutti i Materani che nel corso di almeno 2 millenni per i Sassi e 10 millenni per il territorio del Parco della Murgia e limitrofo alla città, hanno realizzato un capolavoro unico.
Questo tributo, così come in tutti gli altri casi in Italia ha portato degli immediati vantaggi alla comunità residente. Nel 1995, poco più di un anno dopo la dichiarazione dell’UNESCO, a Matera il numero dei turisti era già raddoppiato. Inoltre, l’interesse destato dal primo sito dell’Italia centro meridionale (a parte Roma) inserito nella lista del Patrimonio Mondiale già dal 1993, ha prodotto una lunghissima serie di documentari televisivi, articoli pubblicati sulla stampa, siti internet che costituiscono un enorme vantaggio gratuito per lo sviluppo economico della città. |
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Cosa abbiamo fatto dal 1993 |
Matera disponendo di questo enorme regalo e delll’opportunità derivante dai 100 miliardi di lire in contributi dello Stato previsti dalla legge 771/86 ha saputo farci poco più di nulla. In primo luogo non vi è stato un sistematico studio scientifico che portasse alla luce in che modo i Materani che ci hanno preceduto abbiano lasciato un simile patrimonio.
Ci si è limitati colpevolmente a far radicare i luoghi comuni più banali, aspetti noti, che non aggiungono nulla a quello che chiunque può vedere o verificare direttamente.
Alcuni esempi di luoghi comuni divenuti cultura diffusa: 1. Si tratta di abitazioni scavate nella roccia 2. La temperatura delle grotte è costante intorno ai 13-14 °C e soprattutto la cosa più fuorviante e falsa che in maniera continua e ricorrente inquina una verità che è sotto gli occhi di tutti: 3. Si tratta di una testimonianza della civiltà contadina ovvero una testimonianza minore. La cosidetta civiltà contadina rappresenta solo l’ultima parte, la più recente e peggiore, della storia della città. Un punto nero di circa un secolo che si trova su una linea lunga oltre 10.000 anni. |
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Non si riflette sul fatto che le oltre 150 Chiese Rupestri, e tutte le Chiese che si trovano nei Sassi e nel centro storico, Matera ha una densità di luoghi di culto che con ogni probabilità non trovi in nessun altro luogo. La maggior parte delle Chiese Rupestri, oggi ricomprese nella lista dell’UNESCO, giace abbandonata a se stessa. Per capire quanto siamo lontani da aver compreso il valore e l’opportunità che ci è stata data basta recarsi a vedere la Cattedrale Rupestre di S. Maria della Valle affogata e abbandonata in un contesto che nessun altra comunità avrebbe consentito. Chiunque non materano la veda non saprebbe darsi una spiegazione. Non potrebbe comprendere. Una Cattedrale Rupestre contemporanea alla Cattedrale nei Sassi è ovviamente fonte di lavoro per decine di persone.
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Nessuno dice che si tratta di opere che si poteva concedere solo una
civiltà ricca se non ricchissima. Per costruire le nostre chiese, palazzi e
perfino per decorare le Chiese Rupestri occorreva denaro oltre che capacità
tecniche e artistiche.
Nessuno finora ha spiegato come fa a stare in
piedi un sistema tanto particolare come i Sassi da oltre due millenni, quale
maestria dal punto di vista della statica e della tecnologia costruttiva abbia
potuto renderci una simile opera. Quale capacità abbia potuto creare
quell’incredibile ed efficace macro sistema idraulico che sono i Sassi. Cosa
significa e perchè esiste una temperatura costante nelle grotte. Cosa significa
la perfezione citata nelle testimonianze storiche della conservazione dell’acqua
e dei beni alimentari.
Ogni tanto ce lo ricorda qualcuno come Piero o
Alberto Angela >> Vedi il filmato In questo filmato non viene presentata
una civiltà minore, al contrario Matera viene definita una Hong Kong
tecnologica del passato.
La conduzione amministrativa e culturale della
città invece hanno separato i Materani dal proprio patrimonio, i Sassi sono di
fatto un mondo a parte, e soprattutto culturalmente sono oggi praticamente
sconosciuti. Di fatto si è persa una identità culturale di enorme
valore.
Conoscere almeno gli aspetti di evidenza macroscopica
significherebbe produrre in primis un patrimonio informativo che nella società
dell’informazione conta e incide quanto il patrimonio vero e proprio.
I
Materani del passato a cui è stato riconosciuto questo tributo non erano
dei "contadini" o non solo, erano uomini di un ingegno la cui
somma non ha eguali tanto da lasciare un patrimonio come i Sassi, i palazzi
storici, le Chiese, i sistemi di gestione dell’acqua, e una serie incredibile di
manufatti e opere d’arte sparse magistralmente su tutto il territorio. Per
non parlare della città invisibile quella costituita da una serie di ipogei
diffusi ovunque dai Sassi al centro storico che, per chi non conosce Matera,
risulta affascinante quanto la città visibile. Si dovrebbe parlare di
intelligenza diffusa. Teniamo presente che attualmente la
mancanza di intelligenza diffusa a livello globale sta minacciando l’esistenza
stessa dell’uomo per effetto dei cambiamenti climatici.
Ma torniamo a
noi. Se avessimo in 21 anni dall’emanazione della legge 771/86 ripreso almeno
le tecniche costruttive, di recupero architettonico e
artistico testimoniate e presenti nei Sassi, oggi le esporteremmo in tutto
il mondo, capacità che non hanno prezzo. Faremmo soprattutto lavorare centinaia
di persone.
Ce lo ha ricordato Roberto Cecchi in
occasione della presentazione del suo libro I Beni Culturali
- Testimonianza materiale di Civiltà tenutasi nel dicembre del
2006 a Matera dicendo che uno dei veri tesori di un Soprintendente è trovare le
maestranze in grado di intervenire sui beni architettonici così come previsto
dal Codice dei Beni Culturali. Roberto Cecchi è attualmente il Direttore Generale per i beni
architettonici, storico artistici ed etnoantropologici del Ministero per i Beni
e le Attività Culturali.
Il confronto con l’ingegno degli attuali
operatori, amministratori e tecnici, è sotto gli occhi di tutti.
Non
siamo riusciti finora neanche a ricostruire una porzione di scala in
tufo. Siamo costretti a parlare di parcheggi o sale conferenze ipogee al
posto dei giardini rupestri di un monumento, siamo costretti a vedere ascensori
e abusi edilizi che primeggiano al fianco del Campanile della Cattedrale, siamo
costretti a vedere pavimentazioni che non hanno niente a che fare con le nostre
piazze, siamo costretti a parlare di centrali termiche e centrali
elettriche negli ipogei dove si compie da sempre un miracolo
termico.
L’UNESCO parla tutt’altra
lingua Parla di conoscenza scientifica, e nell’ordine di:
Integrità e Autenticità dei luoghi
Misure legislative per la protezione e la gestione dei
luoghi
Sistemi di gestione
Uso sostenibile
Parla poi di verifiche sullo stato
di autenticità dei luoghi, di sistemi amministrativi e tecnici
di tutela, di promozione e diffusione culturale. |
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1992 - Il Rapporto Unesco per l’inserimento dei Sassi nel Patrimoni Mondiale |
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2006 - Il Rapporto UNESCO sullo stato del Patrimonio Matera |
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2008 - UNESCO - Guida Operativa per il Patrimonio Mondiale dell’Umanità |
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La memoria UNESCO |
Ci sono due tipi di appuntamento però nei quali Matera Patrimonio Mondiale
dell’Umanità non viene mai dimenticata. Le campagne elettorali e i progetti
con richieste di finanziamento. In queste occasioni la "memoria
UNESCO" ritorna puntuale. A partire dall’ultima campagna elettorale
poi abbiamo anche un programma. Il Sindaco per "rilanciare" la 6°
città in graduatoria nei gioielli d’Italia aveva nel suo
programma elettorale in mente di farne la Spoleto del Sud. Bontà sua, quali
attinenze ci siano con la Città di Spoleto non ce lo ha mai
spiegato. Spoleto, città comunque piacevolissima, non ha avuto finora la
fortuna di essere inserita tra i siti dell’UNESCO. >> Lista dei Siti UNESCO in Italia
Tutto questo ha un
costo. Per descriverlo aspettiamo che il Sindaco incontri un ragazzo o una
ragazza, magari appena laureati, che gli rivolgano la seguente domanda:
Quali opportunità ho nella Città di Matera Patrimonio Mondiale
dell’Umanità? Sarebbe davvero interessante ascoltare la risposta
del Sindaco, altrettanto interessante quella di un Assessore o di un qualsiasi
Consigliere Comunale. |
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