Matera ha una storia che inizia nell’era neolitica circa 9.000 anni fa. Leggendo soltanto la storia dell’ultimo millennio, la città viene sempre eletta a luogo di eccellenza per la vita dell’uomo da tutti coloro che nel corso dei secoli hanno avuto a che fare con il popolo materano: Romani, Arabi, Bizantini, Normanni, Svevi, Angioini, Borboni, Savoia. La città non è mai stata distrutta anche dopo gli assedi, è stato il luogo d’incontro della religione d’occidente e d’oriente, il popolo materano ha venerato il proprio Dio con centinaia di luoghi di culto senza per questo usare la spada contro altri in Suo nome, senza per questo inquisire e torturare, si è difeso con onore quando è stato minacciato senza per questo celebrarsi oltre il dovuto, ha costruito la propria vita per millenni in totale armonia con l’ambiente. Basterebbero solo questi valori oggi per mettere in second’ordine anche la storia dei Cesari. Dopo la seconda guerra mondiale e negli ultimi 60 anni, quelli della Repubblica Italiana, Matera ha conosciuto un assurdo declino, il rovescio di una storia e di valori che sono un culto riconosciuto da tutta l’umanità. Lo Stato Italiano a tutti i livelli di governo e amministrazione ha prodotto un danno a Matera e alla sua Provincia curando volutamente un isolamento fisico, sociale e culturale in totale spregio e violazione dell’Articolo 3 della Costituzione della Repubblica. Ferrovie, strade e collegamenti, università, giustizia, incapacità di tutela di un immenso patrimonio, assenza di politiche per il territorio, rifiuti nucleari, sono solo gli aspetti più evidenti dei danni prodotti a una popolazione che merita e meritava una storia diversa. |