SASSI KULT MATERA
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MATERA > Ipogei di Piazza Vittorio Veneto > Cronaca di una farsa Commenti Commenti
   
MATERA
Gli ipogei di Piazza Vittorio Veneto sono un luogo con una storia millenaria descritta in numerosi testi storici. L’Archivio di Stato di Matera conserva numerosi documenti sulle attività svolte in questi luoghi regimentate dal Municipio fin dal 1596 e sulle proprietà catastali degli immobili. Dopo l’unificazione d’Italia nella seconda metà dell’ottocento viene realizzata sopra di essi la piazza che prenderà il nome di Piazza Plebiscito e successivamente Piazza Vittorio Veneto.

1991
Durante i lavori di risistemazione di piazza Vittorio Veneto vengono alla luce in tutta la loro ricchezza gli ipogei articolati in una serie di vicinati e comprendenti beni di enorme valore storico e culturale appartenenti da almeno un millennio alla città di Matera.

1992 - 2005
Finiti i lavori di riqualificazione gli ipogei vengono chiusi. I luoghi non vengono accatastati e pur avendo secoli e secoli di storia ad oggi non risulta alcun vincolo dei beni culturali su di essi. In questa situazione oggi formalmente non è chiaro chi sia il proprietario degli ipogei che sono comunque stati prima della loro copertura un luogo pubblico e quindi appartenente alla città. Essi inoltre ricadono nel perimetro dei luoghi compresi nella legge 771/86 come naturale continuazione dei Sassi di Matera, ma non ci sono notizie che alcuna Amministrazione Comunale dal 1991 abbia accatastato questi beni come prevede la legge. Il possesso dei luoghi (le chiavi) dalla fine dei lavori risulta della Soprintendenza (BAP) per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Basilicata - sede di servizio di Matera che effettua durante questo periodo dei penosi interventi sugli immobili. Sporadicamente sono state concesse delle visite a persone o organizzazioni che ne hanno fatto richiesta, in un paio di occasioni alcuni spazi concessi a servizio di manifestazioni culturali. Al pubblico comunque gli ipogei sono rimasti sostanzialmente e sistematicamente chiusi. Attualmente uno degli spazi, la neviera del vicinato di S. Spirito è occupata abusivamente e non se ne conosce il motivo.

2005- Dicembre 2006
A fronte della disponibilità dei fondi FAS l’Amministrazione Comunale intende realizzare un “Centro di Accoglienza Turistico”. Viene avviato un confronto con le associazioni di categoria (CNA, CONFESERCENTI COLDIRETTI) che con l’occasione chiedevano spazi e visibilità. Si avviano riunioni tematiche per studiare la formula di progetto. Questo confronto dopo alcune sedute viene interrotto. Dopo diversi mesi con delibera del Consiglio Comunale l’Amministrazione approva un progetto della Soprintendenza denominato "Visitor Center". Nessuno ha mai chiarito per quale motivo il progetto sia stato affidato alla Soprintendenza.

Il 20 novembre 2006 viene annunciato attraverso una conferenza stampa dell’Amministrazione Comunale la realizzazione del Visitor Center su progetto della Soprintendenza BAP con relativo avvio del bando. Si annuncia il "più grande centro visite d’Europa con una superficie di 3.500 mq." corredato con effetti speciali e multimedialità che costerà 2 milioni e 350 mila euro da realizzare nel ricchissimo contesto sub-urbano emerso sotto la piazza centrale della città. Per quanto riguarda la gestione viene dichiarato che l’Amministrazione se ne occuperà in seguito con apposito bando.

Dopo questo annuncio, SassiKult e Legambiente acquisiscono i documenti sul progetto e gli elaborati del capitolato d’appalto. Dallo studio delle carte, come pubblicato su questo sito, emerge chiarissimo il fatto che nel progetto della Soprintendenza non esiste un progetto di valorizzazione storica o culturale per gli ipogei. Più chiaramente come emerso nelle riunioni successive all’emanazione del bando, non esiste un progetto.

L’evidenza più chiara di questo è data dal fatto che il bando di gara non contiene alcun criterio qualitativo per l’aggiudicazione, è un appalto al massimo ribasso, inoltre, la somma complessiva di 1,725 milioni di euro è ripartita in:
700.000 euro circa per lavori di restauro
800.000 euro circa per impianti termici
220.000 euro circa per impianti elettrici

In quello che si tenta di far apparire come un progetto, l’area viene suddivisa in ambienti dove inserire improbabili uffici di servizio e business, ambienti espositivi o percorsi dove si prevede l’utilizzo sistematico degli spazi per improbabili simulazioni multimediali.

Il caso più paradossale o grottesco riguarda la grande cisterna del Palombaro Lungo perfettamente integra e funzionante, un capolavoro d’ingegno con pareti alte oltre 13 metri che viene destinata a luogo di proiezioni e simulazioni sonore e visive sul tema dell’acqua.
Le aree funzionali descritte nel progetto del Visitor Center sono:
  • Uffici e Business center
  • Mediateca (sopra gli ipogei vi è l’enorme complesso del Palazzo dell’Annunziata sede della Mediateca)
  • Torre
  • Palombaro (la grande cisterna luogo di proiezioni tematiche)
  • Bar Centrali tecnologiche e servizi comuni comprendenti, centrale termica, elettrica, e ascensore
  • Si tiene nel dicembre 2006 un’incontro tra l’Amministrazione Comunale e associazioni culturali e di categoria per l’impiego d ulteriori fondi FAS a disposizione. Durante l’incontro il Sindaco parla dell’imminente procedura (6 gennaio 2007) di appalto per la gara del Visitor Center. Sassikult e Legambiente chiedono al Sindaco chiarimenti sull’argomento facendo presente tutto quello che e emerso dallo studio dell’appalto. Il Sindaco sembra non essere a conoscenza del contenuto del progetto. Di grande interesse l’intervento dell’Ing. Vincenzo Acito dirigente dell’Ufficio Fondi PISU e Programmazione che, in merito alle questioni sollevate sugli ipogei dice: sono moralmente d’accordo su quello che dite, ma nelle vostre parole non esiste un piano industriale.

    Il Sindaco convoca per il 30 gennaio una riunione delle associazioni culturali, associazioni di categoria, per un confronto con l’Amministrazione e la Soprintendenza sul bando e sul progetto, il 1 febbraio scadevano i termini per la presentazione delle offerte da parte delle imprese interessate. Viene chiesto ripetutamente quale sia l’opportunità per Matera di un simile progetto dal punto di vista dello sviluppo culturale e turistico insistendo sulla unicità dei luoghi e sul significato degli interventi previsti nel progetto. Non viene data alcuna risposta sulla motivazione culturale e sulla valorizzazione degli aspetti storici né dal Comune né dalla Soprintendenza rappresentata dall’Arch. Biagio Lafratta. L’unico aspetto che viene preso in considerazione è un errore formale nel bando che parla di progetto esecutivo mentre nei documenti progettuali è scritto in calce progetto definitivo. Alla fine dell’incontro il Sindaco conviene con i presenti sull’opportunità di sospendere la gara d’appalto.

    Il 31 gennaio 2007 viene pubblicato un avviso da parte del Dirigente Ing. Angelo Pezzi in cui si sostituisce nel bando la dicitura "progetto definitivo" alla dicitura "progetto esecutivo". La gara è ancora aperta.

    Il 1 febbraio 2007 (giorno di scadenza dei termini di presentazione delle offerte) viene pubblicato l’avviso di sospensione della gara con la seguente motivazione: L’AMMINISTRAZIONE, RAVVISATA L’OPPORTUNITA’ DI ESERCITARE UN APPROFONDIMENTO DELLE SCELTE PROGETTUALI E DELLE CONSEGUENTI TECNOLOGIE DI INTERVENTO SOSPENDE LA GARA D’APPALTO. Nel frattempo viene comunicato dall’Ing. Pezzi che sono pervenute 52 offerte da parte delle imprese.

    Viene convocata una nuova riunione dal Sindaco, alla quale sono presenti i dirigenti dell’Amministrazione Comunale, i rappresentanti della Soprintendenza e i rappresentanti delle associazioni culturali e di categoria. La riunione si avvia con la discussione su quali soluzioni siano possibili per modificare il bando nella difficile situazione amministrativa creatasi.

    Viene proposto a questo punto di mettere in gara solamente la parte relativa al restauro degli immobili tralasciando totalmente gli impianti indicando, tra l’altro che, in assenza di una chiara prospettiva gestionale, (il bando sulla gestione è da inventare) essi possano costituire un grave peso economico ingiustificato.

    L’Arch. Biagio Lafratta indica l’indisponibilità della Soprintendenza a modifiche da apportare al progetto, rivendicando tra l’altro il possesso o la proprietà dei luoghi.

    L’Ing. Pezzi dice con molta franchezza che, per quanto riguarda gli aspetti gestionali, dopo aver realizzato i lavori previsti nel bando sarà molto improbabile che un’impresa si proponga per la gestione dei luoghi ovvero per la gestione del cosiddetto Visitor Center.
    Tutti i presenti concordano con la riflessione fatta dall’Ing. Pezzi.
    Conviene su questo aspetto addirittura l’Arch Lafratta della Soprintendenza chiedendo al Sindaco di prevedere nel successivo bando per la gestione, che le organizzazioni che si proporranno abbiano in gestione non solo gli ipogei di Piazza Vittorio Veneto ma tutti i beni e i circuiti storici e culturali della città di Matera.

    La riunione si conclude con l’impegno da parte delle associazioni culturali di presentare all’Ing. Pezzi un nuovo modello di bando di gara che includa criteri qualitativi a salvaguardia degli immobili. Il compito di presentare i nuovi modelli di bando viene affidato a Pio Acito il quale dopo tre giorni presenta all’Ing. Pezzi soluzioni alternative per il bando di gara utilizzando esempi adottati dalla Direzione Generale per i Beni Culturali della Regione Puglia.

    Nei giorni successivi l’Ing. Pezzi scrive al Sindaco una relazione indicando chiaramente che un’eventuale modifica del bando comporterebbe tempi lunghi e rischi di ricorso da parte delle imprese che avevano già presentato le offerta sulla base del progetto messo a bando, indicando di fatto l’impossibilità di chiudere la realizzazione dei lavori entro il 2007 che comporterebbe la perdita dei fondi per il progetto. Il Dirigente conclude rimettendo alle decisioni politiche dell’Amministrazione sulla volontà di modificare il bando.

    Il Sindaco convoca Sassikult e Legambiente per comunicare il contenuto della relazione redatta dall’Ing. Pezzi e quindi l’impossibilità di modificare progetto e bando.
    Alla domanda perché non si sia lasciato il bando al massimo ribasso almeno escludendo gli impianti di condizionamento risponde l’Ing. Vincenzo Acito dicendo: Il bando è al massimo ribasso quindi una volta appaltato l’impresa ha già praticamente intascato i soldi e inoltre, le imprese che hanno presentato le offerte sanno benissimo sui lavori di restauro degli ipogei non c’è praticamente guadagno, il vero guadagno è sugli impianti.

    Il 20 febbraio 2007 viene pubblicato sul sito del Comune il riavvio della gara così come sospesa il 1 febbraio.
    Il 6 marzo 2007 vengono aperte le offerte e appaltati i lavori del Visitor Center negli Ipogei di Piazza Vittorio Veneto.

    01 - Ipogei di Piazza V. Veneto - Bando di gara Visitor Center 01 - Ipogei di Piazza V. Veneto - Bando di gara Visitor Center
    02 - Ipogei di Piazza V. Veneto - 1° Rettifica Bando 02 - Ipogei di Piazza V. Veneto - 1° Rettifica Bando
    03 - Ipogei di Piazza V. Veneto - Sospensione Bando di gara 03 - Ipogei di Piazza V. Veneto - Sospensione Bando di gara
    04 - Ipogei di Piazza V. Veneto - Riavvio Bando di gara 04 - Ipogei di Piazza V. Veneto - Riavvio Bando di gara
     
     
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