Lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
La insopportabile indecenza dello Stato Italiano
Gentile Presidente,
il 18 ottobre 2006, nei Sassi di Matera, nell’area del Convento di S. Agostino attuale sede di uffici della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Basilicata, è iniziata la distruzione attraverso le ruspe dei locali ipogei e di tutto quanto da secoli ha costituito la storia di questa parte dei Sassi.
Le ruspe della Soprintendenza stanno sbancando l’area per fare spazio ad un parcheggio per 50 automobili, un parcheggio nei Sassi di Matera. Il parcheggio sarà interrato per 8 metri e sarà privato, ovvero destinato alle auto di coloro che lavorano negli uffici della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Basilicata.
Immagini Presidente, le ruspe nei Sassi di Matera, iscritti nel 1993 nella lista ufficiale dell’UNESCO, dichiarati “patrimonio dell’umanità da tramandare alle generazioni future” ed elencati tra le 395 meraviglie del mondo.
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Immagini Presidente, un parcheggio interrato di 2 piani per 50 posti auto. Come lo realizzzerà la Soprintendenza ai Beni Architettonici e al Paesaggio della Basilicata? In tufo? Scavandolo nella roccia come hanno fatto per secoli coloro che inconsapevolmente ci hanno lasciato questo patrimonio?
Ironia della sorte proprio dal luglio del 2006, sono in vigore le nuove direttive emanate dall’Amministrazione Comunale che vietano l’accesso alle automobili nei Sassi di Matera. |
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Nel cartello esposto per le informazioni sul cantiere è stampata a
chiare lettere tutta la penosa e insopportabile indecenza dello Stato
Italiano.
Lo so Presidente che Lei mai vorrebbe leggere queste
parole, così come mai avrei voluto scriverle, ma purtroppo il cartello e gli
avvenimenti che Le sto illustrando significano esattamente questo.
Come
può vedere su questo cartello sono presenti tutte le Istituzioni che oggi
governano la nostra vita:
la Comunità Europea che contribuisce a
finanziare i lavori, lo Stato Italiano rappresentato dal Ministero per i
Beni e le Attività Culturali e dalla Sprintendenza per i Beni Architettonici
della Basilicata, il Comune di Matera.
A onor del vero è
assente l’Amministrazione Provinciale di Matera, ma Le assicuro Presidente
che praticamente nessuno in questa città si accorge dell’esistenza di questa
Istituzione. |
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Il 12 marzo del 2001 tutto il mondo espresse il proprio sdegno
e il proprio orrore nel vedere la distruzione delle statue dei Buddha
di Bamiyan ad opera dell’allora governo Afghano dei Talebani, una distruzione
annunciata e velocemente eseguita. A nulla valsero i tentativi di dissuasione
da parte dei più alti rappresentanti della comunità internazionale.
Le
due statue alte rispettivamente 35 e 53 metri e risalenti ad un periodo
compreso tra il III e il V secolo d.C. non figuravano nella lista
ufficiale dell’UNESCO quale Patrimonio dell’Umanità, anche se,
dopo la distruzione, il Direttore Generale dell’UNESCO, Kiochiro Matsuura,
definì quell’azione come un crimine contro l’umanità affrettandosi ad affermare
che, comunque, le statue dovevano essere considerate a tale
stregua.
Chissà cosa ha pensato Lei Presidente il 12 marzo del 2001, o
quando è venuto a conoscenza di questo accaduto. |
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Le chiedo se trova delle differenze tra la distruzione dei Buddha di
Bamiyan ad opera dei Talebani, e la distruzione di quello che i nostri
inconsapevoli antenati a Matera ci hanno lasciato nei secoli, pur trattandosi di
semplici opere della civiltà rupestre, un frantoio rupestre ipogeo, una via
utilizzata dai soldati napoleonici, un fregio scolpito nel tufo, tante cose che
insieme costituiscono un patrimonio inalienabile per tutta l’umanità: i Sassi di
Matera.
Le chiedo se conosce qualche Soprintendenza in Italia che
utilizza le ruspe per valorizzare un area protetta e annoverata come patrimonio
dello Stato e addirittura dell’UNESCO.
Pensi Presidente, in questo
momento i nostri soldati rischiano e perdono purtroppo la vita in Afghanistan
per aiutare quel popolo anche a conservare la propria identità storica e
culturale.
Nel frattempo in Italia, in Basilicata, a Matera, la
Soprintendenza ai Beni Architettonici, ovvero l’Amministrazione dello Stato che
per legge deve tutelare tutto ciò che costituisce il patrimonio storico,
artistico, culturale e ambientale, è impegnata secondo quanto riportato nel
cartello esposto sul cantiere di S. Agostino a: - costruire un
parcheggio interrato per le proprie automobili; -
recuperare i locali ipogei che oggi ha irrimediabilmente distrutto con le
ruspe - valorizzare un monumento (il convento di S. Agostino), nell’ambito di
un accordo di Programma Quadro della Regione Basilicata finalizzato alla
valorizzazione turistica di risorse storico culturali.
Mi aiuti a
capire Presidente, sul sito internet della Soprintendenza della
Basilicata è scritto quanto segue:
Testo unico delle disposizioni
legislative in materia di beni culturali e ambientali, a norma dell’articolo 1
della legge 8 ottobre 1997, n.352 Decreto Legislativo 29 ottobre 1999,
n. 490
Articolo 1 - Oggetto della disciplina
1. I beni culturali che compongono il patrimonio storico e artistico
nazionale sono tutelati secondo le disposizioni di questo Titolo, in attuazione
dell’articolo 9 della Costituzione.
Articolo 2 -
Sono beni culturali disciplinati a norma di questo Titolo: a) le cose
immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico, o
demo-etno-antropo logico;
Articolo 21 - Obblighi di
conservazione 1. I beni culturali non possono essere demoliti o modificati
senza l’autorizzazione del Ministero. 2. Essi non possono essere adibiti ad
usi non compatibili con il loro carattere storico od artistico oppure tali da
creare pregiudizio alla loro conservazione o integrità.
E’ per
caso questa la legge Italiana in merito?
A questo Presidente
aggiunga alcuni recenti fatti inerenti questo accaduto:
Il
29 settembre 2006 il Direttore Regionale per i Beni Culturali e
Paesaggistici della Basilicata, l’Architetto Antonio Giovannucci, ha dichiarato
a riguardo: "Questo progetto si sposa bene sia con la sistemazione delle
auto, che non saranno più a vista, sia per un accesso agli ipogei. Bisogna
togliere dalla visuale le auto. Poi vogliamo sistemare i giardini e regaliamo
uno spettacoloso panorama avendo tagliato i cipressi che ostacolavano la
veduta" (La Nuova Basilicata 29 settembre 2006 )
Il
30 settembre 2006 sempre l’Architetto Antonio
Giovannucci intervistato nel corso trasmissione "AMBIENTE ITALIA "in
onda su RAI 3 ha dichiarato la stessa cosa.
Il 15 ottobre
2006 il Ministro per i Beni Culturali e Vice Presidente del Consiglio,
On. Francesco Rutelli, è venuto qui a Matera ad inaugurare un nuovo museo nei
Sassi.
Il 17 ottobre 2006 alla trasmissione radiofonica
in onda su RAI RADIO 1 "LA RADIO NE PARLA", dedicata a questa
vicenda, hanno partecipato: l’Architetto Antonio Giovannucci che ha
ribadito la sua posizione a favore della realizzazione del parcheggio espressa
sulla stampa aggiungendo: "Non capisco tutto questo rumore per questo
parcheggio. Lo spazio interessato non ha reperti importanti. All’epoca della
prima gara, anni ’90, i lavori vennero bloccati per il ritrovamento di Ipogei.
Ricordo che il parcheggio era troppo invasivo, si contavano 250 posti auto.
Venti anni dopo viene ribadita la necessità di intervenire con un Progetto di
recupero degli Ipogei e realizzazione di un parcheggio, ritenuto
urbanisticamente compatibile. Il progetto prevede la sistemazione dei giardini e
degli spazi di sosta sia per le persone, sia per le auto. Ora si tratta di 50
posti che non saranno visibili,sotterranei, non andiamo ad intaccare nulla di
grave, non ci sono reperti, anzi, andiamo ad aprire un varco per un accesso
all’ipogeo".
E’ intervenuto un altro Soprintendente, Salvatore
Abita, Soprintendente Beni Artistici e Storici della Basilicata che ha
dichiarato: "Il ruolo delle soprintendenze non è quello di creare
parcheggi ma di tutelare i beni artistici. C’è, purtroppo, anche all’interno dei
Beni Culturali tanta ignoranza. Sono sconvolto dalla costruzione di un
parcheggio sotterraneo in un’area così delicata e ricca di reperti, un
parcheggio che verrà dato in gestione ad una cooperativa esterna. Un parcheggio
che non serve alla comunità ma pensato ad hoc per i dipendenti della
Soprintendenza".
Infine è intervenuto il Direttore del Dipartimento
dei Beni Culturali e Paesaggistici del Ministero dei Beni Culturali, Giovanni
Proietti, che dichiara: "Il ministero ha deciso di inviare un’ispezione a
seguito dell’interessamento dei cittadini che hanno contatto La radio ne parla.
L’ispezione parte su segnalazione di cittadini ma anche di enti come l’Unesco,
oppure in seguito a un esposto. I tempi dipendono dalla mole di lavoro che hanno
gli ispettori. In questo caso sembra che l’intervento sia in regola, ma se si
accertasse la sua incompatibilità paesaggistica verrebbe prontamente
bloccato".
Il 18 ottobre 2006 le ruspe della
Soprintendenza distruggono tutto quello che faceva parte dell’area antistante il
Convento di S. Agostino. Nessuno potrà mai dire cosa ci hanno distrutto, nessuno
era presente tranne il sottoscritto e 2 operatori rispettivamente alla ruspa e
al camion. Nessuna ispezione potrà mai rilevare delle
incompatibilità.
A fine novembre 2006 noi
tutti cittadini Italiani saremo chiamati a pagare gli acconti delle tasse
del 2007 che provvederanno a sostenere anche questo scempio, nonchè a
pagare gli stipendi dei dirigenti della Pubblica Amministrazione magari anche
qualche premio per la solerte esecuzione dei lavori e per
l’efficienza.
Cosa significa tutto questo
Presidente? E’ forse la fotografia dello Stato Italiano in cui
viviamo noi cittadini giorno per giorno?
Oppure esiste un nuovo
repertorio dei Beni Culturali in cui è stato inserito come patrimonio da
salvaguardare il Parcheggio ipogeo per le automobili e solo quello
realizzato dalle Soprintendenze?
Oppure da oggi tutti coloro che hanno
un ipogeo annesso alla propria abitazione nei Sassi di Matera, praticamente
tutti gli abitanti dei Sassi, potranno costruire un parcheggio per la propria
auto che farà parte integrante del cosidetto patrimonio dell’umanità?
I
Talebani giustificarono la distruzione dei Buddha di Bamiyan dicendo che era
necessario "purificare" quell’area dai simboli pagani. Almeno loro
parlarono in modo semplice e chiaro. |
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Non so se l’indecenza di cui scrivo possa essere da Lei condivisa, sono certo però di provare una grande pena nel vedere tutte queste Istituzioni sottoscrivere e perpetrare in modo così assurdo lo scempio che sinora è stato realizzato e che, con tutte le carte in regola, verrà portato a termine nella più ampia legalità e perizia tecnica e burocratica.
A noi cittadini di Matera che abitiamo nei Sassi o a chiunque abbia una casa nei Sassi è vietato modificare il minimo particolare per salvaguardare l’integrità costruttiva e architettonica delle abitazioni. I vincoli sono giustamente imposti dalla Soprintendenza, e quindi abbiamo al momento una certezza: a noi semplici cittadini sono consentiti solo lavori di "risanamento conservativo".
Mi aiuti a capire Presidente, se dei cittadini Italiani come me volessere presentare un esposto, una denuncia, un ricorso o quant’altro utile a generare indagine e giudizio su questi fatti presso il Sistema Giudiziario di questo Stato, il Giudice o il Magistrato a chi dovrebbero rivolgersi per avere delle certezze sulla legalità, sulla compatibilità, sulla giustezza di questo scempio se non alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e il Paesaggio della Basilicata?
E inoltre, nel caso in cui il Sistema Giudiziario Italiano o qualsiasi organismo dello Stato preposto dovesse giudicare incompatibile l’intervento in atto presso il convento di S. Agostino nei Sassi di Matera chi pagherà questo disastro? E in che modo?
Un’ultima cosa Presidente, a proposito del patrimonio da tramandare alle generazioni future, mio figlio guarda con me ogni giorno dalla finestra di casa le attività delle ruspe e dei camion della Soprintendenza, ha tre anni e come tutti i bambini a questa età mi chiede il perchè di tutto quello che vede. Alla domanda - perchè la ruspa mette tutte quelle cose sul camion? - cosa devo rispondergli? Perchè anche tu sei nato nella Repubblica Italiana.
La ringrazio per la Sua attenzione.
Michelangelo Camardo e-mail: michelangelo.camardo@sassikult.it
Matera, 18 ottobre 2006
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