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Uno Stato di carta - Il nuovo progetto della Soprintendenza per S. Agostino |
Con la proposizione della variante - progetto definitivo recante - "Riqualificazione area antistante il convento e recupero locali ipogei" (perizia n. 4/2008 del 18 gennaio 2008), la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Basilicata ha ulteriormente spinto oltre ogni possibile immaginazione il livello patologico della vicenda del Complesso Monumentale di S. Agostino emersa alla ribalta nazionale con il progetto "Recupero locali ipogei e realizzazione parcheggio" (perizia 244/02 del 20.12.2008) i cui lavori furono bloccati il 2 novembre 2006 per intervento diretto dei massimi responsabili istituzionali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, lavori con cui la stessa amministrazione aveva già prodotto un danno enorme al patrimonio storico e culturale della Città di Matera. Nonostante l’impegno e le direttive prodotte dal Ministero, l’intervento diretto del Sottosegretario di Stato Dott.ssa Mazzonis e l’affidamento del nuovo progetto al Dirigente Arch. Elio Garzillo, il progetto è tornato alla fine agli stessi progettisti del parcheggio interrato, che arbitrariamente hanno presentato un progetto finalizzato alla realizzazione di una sala convegni interrata, un nuovo corpo di fabbrica totalmente estraneo ai luoghi, oltre che inutile e mai previsto in alcun atto amministrativo. Si tratta di una proposta che svilisce l’intero operato del Ministero che aveva dato tutt’altro significato al progetto da mettere a punto dopo la vicenda del parcheggio. Siamo di fronte ancora una volta ad un intervento che la stessa Soprintendenza non potrebbe permettere a nessuno, tranne che a se stessa. |
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15.03.2007 - Relazione Sottosegretario Mazzonis - Nuovo progetto per S. Agostino |
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28.06.2007 - Linee Guida nuovo progetto S. Agostino - Arch. Elio Garzillo |
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Se tutto questo non bastasse, come riportato nella relazione di progetto, la
sala convegni non potrà essere messa in funzione in quanto i soldi a
disposizione, 1.084.559,49 Euro, non sono sufficienti a realizzare gli impianti
di climatizzazione e gli allestimenti della struttura che dovranno essere
realizzati con l’impiego di ulteriori fondi pubblici. Il progetto, come
scritto nella stessa relazione, è teso a salvaguardare la posizione della
Soprintendenza: così, al posto di salvaguardare i beni culturali attraverso
il solo consumo dei fondi pubblici a disposizione, i fondi dovrebbero
essere impiegati per modificare ulteriormente ed irreversibilmente un monumento
già gravemente danneggiato, salvaguardando al contrario chi è regolarmente
pagato per tutelare i beni culturali. Guardate anche cosa scrive sul proprio sito questa Soprintendenza. |
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2008 - Variante progetto S. Agostino - Soprintendenza BAP Basilicata - Relazione intervento |
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Per questo presentiamo un dossier che
mostra accuratamente i patologici aspetti di questa vicenda,
anticipando in questa pagina alcune immagini che mostrano come fino agli
sbancamenti del settembre 2006, per garantire completamente l’obiettivo
di valorizzare una risorsa storico-turistica la Soprintendenza poteva
semplicemente:
1. rimuovere le murature in tufo che
ancora oggi separano gli ipogei dall’area dei
giardini; 2. tagliare l’erba in eccesso ridando
visibilità a tutte le preesistenze ambientali ed architettoniche, ristabilendo
il giusto rapporto tra spazio estero e spazi ipogei; 3. ripristinare
l’accesso alla Chiesa rupestre di S. Giuliano esistente all’interno del
sistema degli ipogei, svincolandola dalle attività parrocchiali.
In
questo modo gli obiettivi dell’Accordo
di Programma Ministero dei Beni Culturali, Ministero delle Finanze - Regione
Basilicata che ha assicurato i fondi per l’intervento sarebbero stati
soddisfatti in pieno. (Pagg. 46 e 64 dell’allegato) |
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2001 - Accordo di Programma MiBAC - Regione Basilicata + Addendum 2004 |
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Com’è noto, la Soprintendenza ha invece direttamente abbattuto tutti i cipressi e le essenze arboree dei giardini nel 2005, portato per la prima volta nei Sassi le ruspe nel 2006, sbancando e distruggendo tutto il possibile. I resti di queste parti del complesso, che negli atti amministrativi del 1995 e del 1996 giustamente motivarono il rigetto del progetto di parcheggio appaltato dal Comune di Matera da parte dello stesso Soprintendente, sono attualmente occultati dal materiale di risulta prodotto dagli sbancamenti.
La Soprintendenza ha sempre motivato e giustificato questi interventi nelle relazioni mettendo nero su bianco che sia il parcheggio interrato, sia la nuova proposta di sala convegni interrata, potevano rendere fruibili gli ipogei che invece sono un bene culturale e quindi l’oggetto del finanaziamento. Nessun Ministero avrebbe concesso fondi per realizzare un parcheggio o una sala convegni nell’ambito di una Accordo di Programma sui beni culturali. Questa motivazione confrontata con le immagini del dossier che vi presentiamo mostra come questa giustificazione sia palesemente falsa.
Per 1.084.554,49 Euro non è stato tolto neppure un tufo per vedere cosa c’era dall’altra parte in un luogo sopra il quale è stato concesso ai funzionari di due Soprintendenze di dimorare con la propria sede lavorativa fin dai primi anni 80.
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Alla variante di progetto, questa volta, sono stati allegati da parte della Soprintendenza una serie di documenti che confermano tutte le anomalie riscontrate da cittadini, associazioni e vertici del Ministero che hanno portato questa vicenda alla ribalta nazionale. Come si riscontra dalle stesse immagini della documentazione allegata, gli accessi esterni e gli elementi preesistenti nei giardini sono confermati dalla stessa Soprintendenza.
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La variante proposta costituisce una vera e propria provocazione con la quale un servizio dello Stato, sancito dalla Costituzione Italiana, ovvero il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, le specifiche funzioni assegnate, la specifica normativa di riferimento, vengono messi in discussione e svuotati di significato dal personale di una sua struttura periferica.
Si consideri inoltre, in merito alla proposta di sala convegni interrata nei giardini di S. Agostino, che da anni la precedente Amministrazione Comunale aveva chiesto alla Soprintedenza BAP Basilicata la consegna della struttura del Convento di S. Maria la Nova, ex carcere e sede della Croce Rossa in Piazza S. Rocco per realizzare lì una sala conferenze e convegni di alto prestigio per la Città di Matera, nonchè per l’utilizzo della stessa come Aula Magna della sede Universitaria posta accanto. Nonostante la struttura sia stata da anni ristrutturata attraverso l’utilizzo di fondi pubblici, a questa richiesta la Soprintendenza non ha mai risposto. Si tratta dell’ennesimo bene del patrimonio pubblico della Città sottratto alla fruizione come previsto dall’art. 102 del Dgls. 42/2004 il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
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Nella lettera del 31 ottobre del 2006 indirizzata al Ministro Rutelli dalle
associazioni si specificava che eravamo disposti a considerare tutta la vicenda
del parcheggio un errore purchè il Ministero fermasse lo scempio prodotto dalle
ruspe in un luogo salvaguardato da tre vincoli di tutela (paesaggistico, vincolo
monumentale diretto, e vincoli delle aree UNESCO) e ripristinasse semplicemente
il giardino rupestre limitandosi alla vera valorizzazione del livello
originario dei luoghi ovvero il sistema degli ipogei, naturalmente
collegati e comprendenti la chiesa rupestre di San Giuliano intorno ai quali si
è sviluppato, nel corso di otto secoli, tutto il Complesso Monumentale
di S. Agostino.
Due giorni dopo, il 2 novembre 2006, a seguito
dell’arrivo degli ispettori, il Ministero ha fermato questo scempio, fatto
che, indipendentemente da quanto leggittimamente da noi richiesto, attesta
che il Ministero ha ritenuto fondate le motivazioni che abbiamo
presentato.
Si confronti quello che il Ministro Rutelli giustamente
denunciava il 19 ottobre 2007 in un comunicato ufficiale del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali come un "gesto intollerabile e irresponsabile di
vandalismo alla Fontana di Trevi", (si tratta di uno sfregio
fortunatamente reversibile) con l’operato di una struttura periferica dello
stesso Ministero che con i fondi pubblici modifica irreversibilmente un bene
culturale vincolato e salvaguardato da un pari livello di tutela, se non
superiore, nonchè sede dagli anni ’80 della stessa Soprintendenza.
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19.10.2007 - Comunicato Stampa MiBAC - Fontana di Trevi |
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A questo punto della vicenda, con il riproporsi in peggio della sorte di questo bene culturale e delle prospettive per la Città di Matera, non possiamo più considerare l’accaduto come un errore. Viceversa, le azioni che verranno messe in campo richiameranno alle rispettive responsabilità coloro che direttamente - dal Soprintendente ai funzionari della sede di servizio di Matera, agli organi regionali e comunali - hanno avuto parte in questa vicenda.
Ricordiamo per questo che è un preciso dovere dei cittadini informare tutte le autorità competenti in casi in cui si paventino irregolarità amministrative, procedurali e violazioni delle normative. Saranno per questo presentate le dovute richieste di intervento alle competenti autorità nazionali ed internazionali per i fatti che si sono prodotti.
Invitiamo formalmente tutti gli organi del Comune e della Regione, la Direzione Regionale del Ministero, e tutte le Soprintendenze convocate in conferenza di servizio a decidere della sorte del monumento a respingere la proposta di variante presentata. Invitiamo la stessa Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Basilicata a ritirare la proposta avanzata, e a ripristinare in autotutela lo stato dei luoghi. Esattamente quello che verrebbe ordinato dal Ministero, come da normativa, in ogni altro caso del genere che si verifichi per causa di un qualsiasi organismo pubblico o privato.
Attraverso lo specifico dossier pubblicato su questo sito forniamo tutte le informazioni necessarie, non prodotte dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Basilicata, affinchè tutti siano informati e gli organi preposti possano riportare questa vicenda nell’alveo di quanto previsto dalla legislazione italiana oltre che dal semplice buon senso, ridando la dovuta dignità ad un bene fondamentale della Città dei Sassi.
Invitiamo in particolare l’Amministrazione Comunale, il Sindaco e l’Assessore ai Sassi a farsi parte attiva per la restituzione di questo bene alla comunità. Un’amministrazione ha il dovere di considerare cosa ha prodotto la scelta di realizzare dei parcheggi nei Sassi con il primo programma biennale del 1988 ed in particolare a S. Agostino. I risultati finora ottenuti sono tre: 1. stiamo ancora pagando i danni del progetto di parcheggio forzatamente appaltato il 7 agosto del 1992 dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Acito per mancata esecuzione di lavori per oltre 8 miliardi di vecchie Lire, bloccato dal parere del Soprintendente Maurano nel 1995; 2. abbiamo ottenuto un danno gravissimo al monumento e al patrimonio della Città da quando la Soprintendenza (diretta dallo stesso Soprintendente) ha deciso di realizzare il proprio parcheggio grazie ai fondi pubblici di un Accordo di Programma del 2001 mai destinati ad un parcheggio; 3. abbiamo dovuto subire qui a Matera quella che solo garbatamente si può considerare fra le più vergognose pagine nella storia dei beni culturali in Italia.
A fronte di questi risultati un’amministrazione dopo 20 anni può finalmente decidere che è arrivato il momento di fare delle scelte più opportune.
Al posto di un parcheggio, incompatibile con la natura dei luoghi e vietato dalle normative già da allora, il Comune di Matera poteva programmare per il Complesso Monumentale di S. Agostino di essere il naturale luogo di accoglienza e informazione di eccellenza dei visitatori che arrivano dall’ingresso nord dei Sassi, il Barisano. Una struttura la cui mancanza ha fortemente compromesso in tutti questi anni e compromette tutt’ora la qualificazione delle visite, dell’offerta e dei servizi tutistici.
Non è mai tardi per produrre politiche e azioni di vero supporto alla qualificazione e allo sviluppo della Città di Matera e rientrare, pur con 20 anni di ritardo, tra quelli che si chiamano paesi civili. |
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Le Associazioni |
Altro Verso - ARCI Circolo di Matera - CITTA’ PLURALE - COMUNITA’
MATERANA - CULTURE’E - G.E.A. - LEGAMBIENTE Circolo di Matera
- Mutamenti a Mezzogiorno - SASSI KULT - SUI GENERIS - TOLBA’ -
VOLONTARIATO MATERANO..
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Lo stato attuale del monumento |
Lo stato in cui è stato ridotto il Complesso Monumentale di S. Agostino nei
Sassi di Matera nell’immagine del 28 aprile 2008.
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