|
Il dibattito nel PD lucano |
Pietro Iacovone, componente della Direzione del Partito Democratico della Provincia di Matera, interviene nel dibattito sulla situazione del partito con particolare riferimento al recente manifesto-appello dell’associazione Matera 2.0 ed alla posizione espressa dal sen. Bubbico e dall’on. Luongo.
“Il dibattito apertosi nel PD lucano all’indomani dell’apertura della crisi regionale, e che ha visto numerosi interventi da parte di autorevoli esponenti del partito, sta facendo emergere un malcontento strisciante eppure generalizzato tra i dirigenti, gli elettori ed i simpatizzanti del partito, che la risoluzione della stessa crisi non sembra aver definito, bensì contribuito ad alimentare.
Le molteplici esternazioni pubbliche, cui ricorro io stesso, per “lasciare agli atti” le diverse posizioni sono esse stesse la spia di un diffuso malessere che serpeggia nel partito e che evidenzia in modo plastico la carenza di sedi di confronto e di sintesi. E’ evidente che il popolo delle primarie del 14 ottobre 2007 attendeva ben altro esito dalla costituzione del nuovo partito, nato per rinnovare la politica, l’azione di governo a tutti i livelli, le classi dirigenti. In Italia come in Basilicata, se unitamente alla scelta del percorso per l’elezione del nuovo segretario nazionale non si corre con immediatezza a correggerne la rotta, il Partito Democratico rischia una involuzione impensabile alla sua nascita, che potrebbe addirittura far rimpiangere i partiti che ne hanno dato vita.
Pur riconoscendo a Lacorazza gli innumerevoli sforzi profusi nel tentativo di definire un profilo alto del partito lucano, il suo impegno a dare vita e sostegno a scelte politiche fondate su ideali forti, ma vicine ai problemi quotidiani della gente assillata dalla crisi economica ed attenta a quanto di nuovo nasce e fermenta nel vissuto del territorio regionale, si continua ad assistere alla definizione a tavolino dei nuovi organigrammi.
E per giustificare tutto ciò in un anno abbiamo ascoltato di tutto ed il suo contrario. Prova ne è che nonostante il documento dell’associazione Matera 2.0 non faccia riferimento alcuno alle elezioni provinciali, e tanto meno alla sen. Antezza, l’on. Luongo ed il sen. Bubbico con il loro intervento si sono preoccupati quasi esclusivamente di questa vicenda. Il collaudato e oramai stucchevole metodo di usare i media come luogo dell’indicazione politica, del dibattito, dell’anticipazione di ruoli e incarichi istituzionali (che i materani in particolare conoscono bene per averne subito gli effetti da più lustri), contando poi sulla forza ed il controllo dei gruppi dirigenti locali, ha fatto il suo tempo!
Muovere dal basso, coinvolgere le risorse civiche per affrontare insieme le gravi sfide locali a livello sociale politico ed economico e conseguentemente scegliere le rappresentanze istituzionali mantenendo un saldo riferimento ai valori democratici è il percorso che deve contraddistinguerci dalle forze politiche di centro-destra.
Se i segnali contano davvero qualcosa, come credo, più di una riflessione dovrebbero suscitare i rilievi mossi da più parti sull’incapacità di realizzare un soggetto politico davvero innovativo, di produrre nel nostro territorio un reale cambiamento nelle pratiche e nelle proposte politiche, nelle relazioni interne ed esterne. Inneggiare al cambiamento, all’idea di una società e di una politica nuove per la Basilicata serve a poco se manca il coraggio di intraprendere fino in fondo le azioni necessarie a realizzare queste idee.
Il documento dell’associazione Matera 2.0, secondo me, costituisce un esempio che qualcosa di nuovo è ancora possibile, ma soprattutto che è possibile rinnovare l’impegno ed il dialogo tra tutti, fare uno scatto in avanti senza più anteporre le collocazioni personali e di gruppi, le carriere politiche dei singoli, alle scelte indifferibili che occorre fare per l’intera comunità locale. Spiacerebbe constatare che sia stato inteso come un’azione di “disturbo” alle manovre in corso anziché il contributo al miglioramento del cammino da compiere.
Anzi, vieppiù. Il manifesto-appello di Matera 2.0, concepito ben prima delle traumatiche dimissioni di Veltroni se inquadrato nella difficile situazione che il PD vive oggi, rappresenta un richiamo forte alla coesione in nome di un superiore interesse e per il rispetto che si deve a coloro che spontaneamente e volontariamente con l’esercizio del voto alle primarie ne ha sancito l’atto di nascita. Se chi guida il partito sarà in grado di capitalizzare questo momento di dibattito per ricordurlo ad una fase dialettica, dando spazio alla discussione, alle proposte innovative ed alle idee, si potrà recuperare il tempo perduto. In caso contrario, occorrerebbe assumere decisioni, attivare nuove forme di ascolto e di interazione tra gli iscritti ed i simpatizzanti, che impedisca l’ulteriore involuzione dalla scena politica del partito, avvertita a Matera città, in provincia ed in regione, e limiti l’emorragia del capitale umano, evitando che assuma un andamento irreversibile.”
Matera, 20 febbraio 2009 Pietro Iacovone Componente Direzione PD della Prov. di Matera |
|
|
|
|
|
|
|
Commenta con il tuo Account di Facebook |
|
|
|
|
|
|
|
|