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Angelo Sanza, il nuovo che avanza |
Anna R. G. Rivelli
Cominciamo con uno slogan: la politica cresce con te. Si prega, però, di non fraintendere. Lo slogan, infatti, non vuole significare che la politica sta finalmente trovando la via per arricchirsi di contenuto e di valori e che, con il passare del tempo, sta ritornando a quella primigenia nobiltà che l’ha resa in un passato assai lontano una raffinatissima arte. Nulla di tutto questo.
Come un tessuto bielastico, invece, la politica si allunga, si allarga, si adatta al mutare delle taglie e così può capitare che improvvisamente ci si accorga che nulla è cambiato da quando si era bambini e che il tempo, più che trascorrere, si è cristallizzato nell’agone politico ed è già ormai in un avanzato stadio di cancrena.
La constatazione, certo, è tutt’altro che originale, ma la vita è bella proprio perché non finisce mai di stupire; e così, proprio quando ti sei rassegnato a mettere in conto la possibilità di ereditare (come nuovo) un Peppino Molinari, candidato Sindaco sostenuto ( ma pare nemmeno tanto) da un vago stuolo di suoi ex avversari politici, ti si spalanca la prospettiva di un candidato “europeo” che di novità, non lo si può negare, ne ha da sempre portate tante. Dal 1972 (37 anni fa!!!), l’illustre concittadino Angelo Sanza non si può dire che si sia mai fermato: pupillo di Emilio Colombo, poi di Ciriaco De Mita, si è riciclato dalla Democrazia Cristiana passando attraverso il Partito Popolare Italiano, i Cristiani Democratici Uniti, l’UDR di Francesco Cossiga e Forza Italia per approdare all’UDC. Il tutto, come ampiamente ci informa Wikipedia, con una liquidazione di 337.032 euro e un vitalizio mensile di 9947 euro. L’ottimo Gian Antonio Stella lo ricorda per la sua brillante idea di regalare agli amici braccialetti col normografo personalizzato che permetteva agli analfabeti di votare per lui. >> [Leggi questo articolo] |
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Ma non solo. Tra storia e leggenda di lui si ricorda più di qualche particolare imbarazzante, come una qualche autorizzazione a procedere negata dalla Camera per avere preso una mazzetta da tale Paolo Pizzarotti, o un’altra inchiesta per 200 milioni avuti dal discusso finanziere Fiorio Fiorini di fronte alla quale ( è ancora Stella che ci rende edotti) l’accusato negò strenuamente finché Di Pietro, scrissero i giornali, non «tirò fuori la fotocopia dell’assegno incassato da Aurora».
Insomma, c’è di che dire nuovo. E infatti è proprio Sanza che dichiara "Vogliamo essere un nuovo partito tout court".
E così, mentre noi tutti ci affanniamo a cercare dove mai sia il rinnovamento ed attendiamo un moto di coraggio e di orgoglio da parte di qualche forza politica che sappia davvero coniugare la teoria con la pratica, uno slogan ossessivo già ci gira nella testa: Angelo Sanza, il nuovo che avanza.
Anna R.G. Rivelli |
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