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Il lato grottesco del cambiamento climatico |
Mentre in Italia e in tutto il mondo si lavora per diminuire i consumi energetici alla base delle attività umane e responsabili del cambiamento climatico in un pianeta che lentamente ma inesorabilmente diventa ostile, a Matera il 6 marzo 2007 sono stati appaltati i lavori per la realizzazione di un centro di accoglienza per i turisti sotterraneo che comprendono il condizionamento termico dei 3.500 metri quadri degli ipogei posti sotto il livello di calpestio della piazza centrale.
Gli impianti costeranno 800.000 euro a carico dei fondi pubblici FAS, tra questi anche una centrale termica e sistema di distribuzione con canalizzazioni sotto traccia. Gli ipogei venuti alla luce in tutta la loro ricchezza nel 1991 contengono forse la più alta e diversificata concentrazione di beni culturali immobili della città, accessibili direttamente dalla piazza centrale sono dei luoghi aperti ma chiusi al pubblico da oltre 15 anni che nessuno si sognerebbe mai di climatizzare.
Condizionare termicamente gli ipogei di Piazza Vittorio Veneto è come condizionare la foresta vergine.
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E’ un’idea dell’Amministrazione Comunale diventata progetto della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Basilicata, approvata con delibera del Consiglio dal Comune di Matera. Secondo il progetto denominato Visitor Center, diventeranno il più grande centro di accoglienza turistico d’Europa sicuramente l’unico che accoglie i turisti sottoterra nel mondo, sotto la piazza centrale di una città dove al di sopra nel raggio di pochi metri sono presenti enormi palazzi storici la cui destinazione è tutta da inventare.
Gli ipogei invece saranno sede di uffici, mediateca, business center, bar, centrali tecnologiche e servizi comuni comprendenti, centrale termica, elettrica, e ascensore. Ma non è tutto. Dopo l’annuncio in grande stile fatto nella conferenza stampa il 20 novembre 2006 sull’avvio del bando per la gara d’appalto semplicemente guardando il progetto si scopre che il progetto in realtà non esiste. Sono parole tenute insieme dalla ferrea volontà di spendere il denaro pubblico. I responsabili del progetto e del bando invece potranno godere dei contributi previsti per legge in percentuale sull’importo di gara indipendentemente dal ribasso.
Gli ipogei e i millenari beni storici contenuti sono soltanto quella cosa inutile che starà intorno agli impianti termici e alle postazioni multimediali sotterranee che simuleranno un patrimonio che immediatamente fuori da essi volge in uno stato di vergognoso abbandono.
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01. - Il Progetto Visitor Center - Relazione Soprintendenza BAP Basilicata |
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02. - Impianti Visitor Center - Soprintendenza BAP Basilicata |
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03. - I risultati dell’appalto Visitor Center per gli Ipogei di Piazza Vittorio Veneto |
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Nel caso poi della grande cisterna denominata il Palombaro Lungo, luogo di incredibile bellezza e perfettamente conservata capace di stoccare 5.000 metri cubi di acqua, il progetto prevede che la cisterna reciterà se stessa diventando un luogo di proiezioni tematiche dove i turisti saranno allietati da simulazioni sonore e visive sul tema dell’acqua. I nostri amministratori non si sono accorti che un litro di acqua oggi costa più di un litro di qualsiasi carburante che alimenta impianti e macchine. Non si sono accorti che la metà della popolazione nel mondo non ne dispone. Non si sono accorti che in tutti i luoghi o edifici nel mondo mostrare l’acqua è simbolo di ricchezza. A Matera la nuova ricchezza sono 800.000 euro di impianti termici e le simulazioni multimediali. |
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E la gestione del Visitor Center? Il bando di gestione è da inventare. Ma su questo tema, durante gli ultimi due mesi nel confronto (chiuso alla stampa) con le associazioni culturali e di categoria per il tentativo di dare un senso a tutto questo, gli stessi dirigenti del Comune coinvolti nel progetto hanno dichiarato in tutta franchezza che dopo aver ultimato i lavori negli ipogei nessuno si sognerà di prenderli in gestione.
Amministrazione Comunale e Soprintendeza BAP hanno deciso indipendentemente da qualsiasi prospettiva gestionale che quei luoghi sottoterra vanno climatizzati.
Gli ipogei, dopo i lavori del 1991, sono stati chiusi al pubblico e rimasti in possesso della Soprintendenza BAP per 15 anni. Non risultano avere vincoli come beni culturali.
Nel libro "Piazza Vittorio Veneto - La Storia" dello storico Mauro Padula e Camilla Motta viene raccontata la storia millenaria degli ipogei citando testi e testimonianze dal X secolo d.C. E’ inoltre presente nell’Archivio di Stato di Matera una ricchissima documentazione con mappe e decisioni municipali che illustrano l’utilizzo e l’evoluzione di questi luoghi a partire dal 1596.
Il cosiddetto Visitor Center verrà insediato nei tre vicinati a pozzo che costituiscono gli ipogei e comprendono: la Chiesa di S. Spirito del X secolo d.C., la meravigliosa cisterna detta Palombaro Lungo, una torre fortificata del quattrocento, neviere ovvero luoghi unici e appositamente costruiti dove veniva accatastata la neve che costituiva un lusso il cui commercio è stato per secoli accuratamente posto sotto tutela dal Municipio di Matera.
Chiunque abbia avuto la fortuna di visitare questi luoghi di inestimabile valore storico e culturale ne è rimasto incantato senza avvertire alcun problema termico perchè la temperatura rimane piacevole sia d’inverno che d’estate.
Sono molti gli Italiani che hanno assistito alle numerose trasmissioni televisive dedicate alla città che puntualmente iniziano parlando del fatto che la temperatura degli ambienti ipogei e delle grotte a Matera è costante, circa 13 gradi.
Questo fatto, insieme alla presenza dell’acqua, ha favorito qui l’insediamento dell’uomo fin dal paleolitico. Ma nell’era dei condizionatori l’Amministrazione Comunale, in proficua collaborazione con la Soprintendenza BAP Basilicata Sede di Servizio di Matera, ha deciso di dare una svolta e un significativo cambiamento climatico all’altezza dei tempi. |
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Nessuno ha tenuto conto che sopra gli ipogei c’è l’enorme Palazzo dell’Annunziata, sede della Biblioteca Tommaso Stigliani e della Mediateca dotata di tutte le infrastrutture multimediali possibili nonchè sede di info point. Per quanto riguarda i bar, nel raggio di pochi metri ci sono almeno dieci tutti già climatizzati.
Non importa neanche che pochi passi dagli ipogei sono in fase di ultimazione i lavori di restauro di un altro immenso immobile millenario, il Convento di S. Lucia, ma per gli amministratori, trattandosi di un immobile sopra terra, non è opportuno che sia il centro di accoglienza turistico. Sarà il centro espositivo per la Biennale di Venezia. A Matera secondo i nostri amministratori non abbiamo nulla da esporre.
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Per la chiesa di S. Spirito, il Palombaro, le neviere, e la torre
quattrocentesca il fatto di essere un luogo di visita eccellente per quello che
sono e che hanno rappresentato per la storia della città non c’è stato niente da
fare.
I turisti verranno accolti sottoterra nel nuovo e piacevole
travestimento climatizzato e multimediale degli ipogei, confortati dal brusio
della centrale termica che permetterà di prendere un caffè nel bar, fare qualche
timida trattativa nel business center, degustare prodotti tipici scaricati con
qualche difficoltà ma sopportabile, ammirare il Palombaro che recita l’acqua,
godere di tutte le simulazioni multimediali sullo stesso patrimonio storico che
uscendo dagli ipogei volge in uno stato di drammatico degrado.
A niente
sono valse le sollecitazioni i confronti e il lavoro svolto in tre mesi a
partire dall’annuncio fatto dall’Amministrazione Comunale di questo ulteriore
assurda iniziativa per dare un senso all’impiego dei fondi pubblici a
disposizione e un minimo di dignità culturale. Il confronto avviato è stato una
farsa durante la quale è stato prima sospesa la gara per approfondire i temi di
fondo e gli interventi per poi riavviarla così come era stata annunciata.
E’ stata la fiera della mediocrità se ce ne una, la mediocrità di
amministratori consiglieri comunali, assessori, dirigenti, funzionari che
paghiamo per subire da anni una sistematica umiliazione della nostra
identità storica sociale e culturale. E’ questa mediocrità che usa
il patrimonio solo come pretesto che impone a una città come Matera di
restituirci oggi in termini di opportunità e ricchezza il nulla.
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