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Una legge per le Gravine |
Di Pietro Laureano
La vicenda dei bambini di Gravina in Puglia ha posto all’attenzione generale le immagini forti e scioccanti di questi luoghi del nostro Sud. Antichi palazzi, profondi canyon, condotti sotterranei, grotte e cisterne ci comunicano, dalle scene diffuse, orrore e degrado, l’abbandono ad un destino di desertificazione ambientale e sociale.
Le Gravine sono profondi valloni nella cui pietra tenera fino dalla preistoria sono stati realizzati insediamenti straordinari basati sulla raccolta dell’acqua piovana in profonde cavità e l’utilizzo delle grotte per difendersi dal caldo e proteggersi dal freddo.
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E’ il sistema di habitat rupestre che da Gravina in Puglia fino a Grottaglie si estende lungo tutto l’arco Jonico dove gli spalti dell’altopiano carsico delle Murge si affacciano sul Golfo di Taranto. Di questi insediamenti solo i Sassi di Matera sono stati iscritti alla lista del Patrimonio Mondiale UNESCO e sono stati oggetto di un recupero di successo.
Numerose altri siti delle gravine, complessi trogloditi, architetture di tufo, cripte affrescate come Ginosa, Castellaneta, Laterza, Palagianello, Massafra, Mottola e la stessa Gravina in Puglia presentano le stesse caratteristiche di pregio, ma restano dimenticati. I Sassi di Matera usufruirono circa venti anni fa di una legge dello Stato i cui fondi innescarono il restauro e hanno calamitato interventi privati che hanno moltiplicato le risorse stanziate.
Lo stesso processo virtuoso può estendersi a tutte le Gravine di cui quelle della Provincia di Taranto sono ora inserite in un Parco Regionale. E’ necessaria una nuova legge e attenzione nazionale che spinga a valorizzare ed ampliare l’esperienza dei Sassi di Matera, vincere i particolarismi, e gestire questo paesaggio culturale come un sistema integrato di città e natura. Le Gravine costituivano comunità basate sul “vicinato”, la cooperazione sociale e l’uso accurato delle risorse naturali che avevano risolto dal più lontano passato i problemi dell’acqua e dell’energia, e ci tramandano ancora scolpito nella pietra un messaggio utile per realizzare un futuro sostenibile.
Ma senza il progresso umano e la rivitalizzazione i luoghi di genialità e cultura diventano ambienti pericolosi e teatro di orrore. Se i sassi, le rupi, i meandri, le cripte e labirinti delle gravine ci rimandano le immagini odierne non è per la loro storia antica, ma per la nostra incapacità contemporanea.
Pietro Laureano Consulente UNESCO |
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