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MATERA
21/11/2006  Lascia un commento
La civiltà occultata nella città palcoscenico
Domenica 12 novembre, una passeggiata nei Sassi di Matera con amici, per vedere forse per l’ultima volta tutto quello che sta scomparendo e che fa spazio ai nuovi Sassi.
Arriviamo in Cattedrale e passando di fianco al Palazzo che fu del Conte Gattini dove stanno ultimando un nuovo albergo a 5 stelle, ci incamminiamo in via S. Potito. Costeggiamo la Curia, passiamo davanti al Palazzo che fu del Marchese Venusio dove stanno ultimando un nuovo centro congressi con tanto di ascensore panoramico esterno, intorno a noi i fantasmi di palazzi nobiliari, delle edicole votive, fregi, e di tutti i particolari unici della storia di un popolo che non esiste più.
Arriviamo in fondo dove finiscono le abitazioni e si apre un pezzo di quei Sassi completamente abbandonati, dove incuria e crolli ripetuti testimoniano la grande efficacia dei programmi di recupero di un patrimonio che sulla cartà è dell’umanità.
Nelle case diroccate circondate da una vegetazione quasi impenetrabile ci sono ancora le antiche cucine, tracce di decorazioni, le immancabili cisterne, entriamo in queste case abbandonate che finora sembra non interessino a nessuno.
Da una casa all’altra nella fitta rete architettonica e sociale propria dei Sassi arriviamo in una radura e sotto i nostri piedi troviamo dei resti di ossa umane: femori, mandibole, bacini. Cerchiamo di capire dove portano queste tracce.
Alla fine troviamo una abitazione semi murata con due aperture. Ci affaciamo per vedere e questo è lo spettacolo che ci si presenta.
Vengono in mente i cimiteri di Pol Pot in Cambogia e le discariche della civiltà.
Poi guardando bene si capisce che tutti questi resti sono stati spostati e poi nascosti e murati male. Nel trasportarli forse qualcosa sarà caduto a terra e per questo ne abbiamo trovati diversi fuori dal locale dove sono stati gettati.
Il culto e il rispetto dei morti è qualcosa che distingue gli uomini dagli animali. Qui sembra che non sia così. In un paese mediamente civile ai morti viene data una qualche degna sepoltura.
In un paese civile prima della sepoltura da un frammento di ossa si ricavano preziose informazioni: patrimonio genetico, cause dei decessi, abitudini di vita, tipo di alimentazione, perfino informazioni sul clima.
Ci chiediamo se questi sono i nostri antenati, se hanno contribuito a lasciarci un patrimonio, se a noi riserveranno in futuro lo stesso trattamento, magari perchè tra qualche anno i cimiteri non serviranno più a niente e sarà più utile edificare qualcos’altro.

E’ paradossale: quale fine hanno fatto coloro che i Sassi li ha costruiti con le proprie mani. Chissà da quale cantiere sono state dissepolte queste persone.

Chissà che altre sorprese troveremo in tutti quei luoghi in cui i Sassi sono soltanto una civiltà e una storia abbandonata a tutto.

Leggendo il nuovo programma di recupero per la legge 771/86 pubblicato sul sito internet del Comune di Matera a pagina 64 troviamo:
"Il processo di recupero dei Rioni Sassi, avviato un trentennio addietro, per generale riconoscimento a livello nazionale ed internazionale, è riuscito a concretizzare uno dei più significativi esempi di "risanamento conservativo dei Centri Storici" realizzati negli ultimi decenni nel territorio italiano, conseguendo lo straordinario risultato di una città antica, passata nell’arco di un quarantennio da "vergogna nazionale" a "città-palcoscenico". Cionostante, pur a fronte dell’enorme e complesso lavoro di riqualificazione di una città antica, resta una certa insoddisfazione, sopratutto tra gli addetti ai lavori, per la qualità finale dell’intervento stesso. Da questo punto di vista, sembrano essere state tradite le speranze di una esemplarità tecnico-scientifica del recupero stesso, di una sua maggiore consapevolezza culturale (rispetto/riproposizione critica dell’antico), e scientifica (tecniche del recupero); esemplarità che avrebbe potuto costituire un patrimonio di conoscenze ed esperienze da codificare ed esportare. Resta comunque la rilevanza del processo (urbanistico e socio-culturale) attivato".
(http://www.comune.mt.it/comuneinforma/attivita/pgr_rioni_sassi/recuperorionesassi.htm)
La città Palcoscenico - Il Visitor Center negli Ipogei di Piazza Vittorio Veneto
Oggi 21 novembre 2006 leggiamo sulla stampa che in Comune si è tenuta una conferenza stampa per annunciare la realizzazione di un grande centro di accoglienza negli ipogei finora semi chiusi di Piazza Vittorio nel centro di Matera.
La conferenza è stata tenuta dal Sindaco Avv. Michele Porcari e hanno partecipato dirigenti del Comune di Matera, e rappresentanti della Soprintendenza.
Si annuncia un centro visite con effetti speciali e multimedialità di 3.500 mq. addirittura il "più grande d’Europa" che costerà 2 milioni e 350 mila euro e accosterà le più avanzate tecnologie al ricchissimo contesto sub-urbano emerso sotto la piazza centrale della città.
Hanno presentato il progetto?
Qualche anticipazione virtuale come quella fatta dalla Soprintendenza per il parcheggio a S. Agostino, il cui invito a pubblicarne le immagini su questo sito è andato deserto?
Si sa però che a gestirlo ci penseranno a lavori avviati. Che significa?
Visitor Center Ipogei di Piazza Vittorio Veneto - Annuncio Visitor Center Ipogei di Piazza Vittorio Veneto - Annuncio
Benvenga il centro di accoglienza più grande d’Europa ricordiamoci per l’occasione le seguenti cose:

Peccato che proprio per gli ipogei di Piazza Vittorio i lavori anni fa iniziarono con la ruspa come si fa da queste parti.
Peccato che la ruspa al primo colpo abbia beccato l’antica cisterna del 1400 quella costruita dal Conte Tramontano e ci sia finita dentro distruggendola.
"Meno male" che l’unico pezzo salvatosi di questa cisterna sia stato dato in concessione e diventato l’unico campetto da golf ipogeo nel mondo: la mitica 19° buca.
"Meno male" che dopo abbiamo osannato l’altra cisterna del 1800 nota come "il Palombaro" come un grande esempio di capacità dell’uomo che fu di conservare e distribuire le acque.
"Meno male" che la fontana Ferdinandea per chiare necessità (un autobus che non riusciva a fare manovra) negli anni ’60 fu tolta dalla piazza e poi spostata al giardinetto comunale. La Fontana Ferdinandea fu costruita sull’asse delle acque che dal Castello Tramontano confluivano nella grande cisterna del 1400, ed è sempre stato uno dei più importanti monumenti "sociali" della città fino a quando gli autobus ce lo hanno concesso.

"Meno male"
che il sito del comune di Matera a proposito dei Sassi dice:
"La struttura urbana di questi quartieri è davvero unica: scavata nel tufo della Gravina di Matera, è costituita da un intricato avvicendarsi di vicoli e scale, di grotte e palazzetti signorili, di archi e ballatoi, orti e ampie terrazze da cui sbucano, improvvisi, i caratteristici comignoli o i campanili di chiese ipogee. Incredibile è la stratificazione delle abitazioni servite da sistemi idraulici e cisterne completamente scavate nelle profondità del terreno e capaci di conservare l’acqua fresca e potabile anche nei periodi più caldi.
Qui si comprende come l’uomo sia mano a mano risalito dalle grotte-rifugio anteponendovi facciate, costruendo tetti che organizzava in piccoli orti pensili; un condensato storico artistico di spazi ricavati dal tenero tufo, un insieme di relazioni tra individui e tra famiglie, tra abitazioni, strade, chiese, tra l’agglomerato urbano e i campi.
Questo habitat rupestre sintetizza la "Storia" intesa come risultato del lavoro umano che media il delicato equilibrio tra uomo e natura; qui l’ingegno ha determinato la sopravvivenza di un’intera comunità in armonia con l’ambiente naturale. Al viaggiatore che giungeva a Matera dopo il tramonto la città si offriva come "specchio del cielo stellato", poiché a sera veniva rispettato l’uso di accendere una lanterna davanti a ogni abitazione. Era "magnifica e splendida" per il geografo El Idrisi nel XII secolo, «salubre e ben protetta» per il cronista Eustachio Verricelli nel 1595". ( http://www.comune.mt.it/sassi/index.htm )
Era magnifica e splendida Matera ora è soltanto soffocante e posticcia, sarebbe stato troppo banale per architetti, ingegneri, imprenditori e tutte le fertili menti che si accaniscono a distruggere giorno dopo giorno il nostro patrimonio far tornare a vedere lo spettacolo dei Sassi, delle acque, delle cisterne, degli orti, dei campanili, degli ipogei, coerentemente con quello che il Comune di Matera descrive così bene sul proprio sito.

Chiediamo a questi Signori perchè non hanno utilizzato il proprio superiore ingegno per dare qualità urbanistica e architettonica e funzionalità alla nuova città, che fino a soli 5 anni fa era tutto sommato vivibile e adesso è soffocante e soffocata dal cemento, da palazzi che non hanno nulla da invidiare agli alveari urbani dell’ex Unione Sovietica, una città che improvvisamente è diventata invivibile.

Perchè?

Benvenga il mega centro di accoglienza turistica, ricordiamoci che attrarre un turista significa far crescere il desiderio di condividere qualcosa di unico con il posto e le persone meta dei propri viaggi, che l’unicità non è la vasca a idromassaggio in un albergo posticcio ma una città magnifica e splendida, costruita da un popolo vero, i nostri antenati, i cui resti giacciono ancora buttati senza alcuna decenza, una città curata e amata adesso da un popolo vero che ne conserva la storia, la dignità e l’intelligenza.

Benvenuti nella città palcoscenico Signori.
Il sipario però, lo alzeremo anche noi.

SASSI KULT Associazione Onlus - Matera
info@sassikult.it 

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