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Come giustificare un intervento vietato dal Codice dei Beni Culturali |
I progetti della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Basilicata, teoricamente finalizzati al completamento del restauro del Complesso Monumentale di S. Agostino nei Sassi di Matera, riportano la seguenti diciture: Progetto esecutivo: "Recupero locali ipogei e realizzazione parcheggio" (perizia 244/02 del 20.12.2002 - bloccato per l’intervento dei massimi rappresentanti del Ministero dei Beni Culturali) Variante-Progetto definitivo: "Riqualificazione area antistante il convento e recupero ipogei" (perizia 4/08 del 18.01.2008 - che propone di realizzare una sala convegni interrata al posto del parcheggio)
Entrambe le diciture contengono il riferimento al recupero degli ipogei del complesso monumentale, che sono dei beni culturali e quindi possono essere oggetto di finanziamento, e due interventi dettati da scelte arbitrarie vietati dalla normativa in vigore (l’ultimo presentato come riqualificazione area antistante il convento) ovvero la realizzazione di un parcheggio interrato o in variante di una sala convegni interrata.
La cosidetta area antistante è l’area dei giardini, anch’essa parte integrante del monumento, è direttamente vincolata come tutto il resto. La differenza tra progetto principale e variante consiste sostanzialmente nel fatto che si passa da un parcheggio interrato per 50 posti auto ad una sala convegni interrata di 80 posti a sedere in sostituzione. Nelle relazioni che accompagnano entrambi i progetti viene scritto che attraverso queste nuove costruzioni si potrà accedere agli ipogei che altrimenti, essendo interrati, rimarrebbero inaccessibili. Si giustifica in questo modo la forzatura di modificare irreversibilmente il complesso monumentale. |
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Estratto dalla relazione Variante-Progetto definitivo: "Riqualificazione area antistante il convento e recupero ipogei" - perizia 4/08 del 18.01.2008
«Completato nella quasi totalità il restauro dell’edificio si è inteso dare prosecuzione al recupero del complesso conventuale intervenendo sull’area antistante - sempre pertinenza del convento da tempo in stato di abbandono e per sempre trasformata a causa dei reiterati interventi urbanistici che, intervenendo sulla antistante via Sant’Agostino, ne hanno man mano modificato l’aspetto e le funzioni. Nel progetto principale - perizia n. 244 del 20.12.2002 - fu proposto il risanamento architettonico ed ambientale delle aree antistanti il convento, parte integrante dello stesso, ed il recupero dei locali ipogei, attualmente interrati e quindi inaccessibili, con la realizzazione, sotto quota, di uno spazio attrezzato e funzionale per il ricovero di autovetture ottenuto attraverso lo svuotamento dal materiale inerte riportato in più fasi nel secolo scorso nelle fasi di sistemazione della strada di accesso ai Sassi che veniva in quegli anni modificata per renderla carrabile; da questo consentire quindi l’accesso agli ipogei che avrebbero potuto essere così visitabili.» |
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2008 - Variante progetto S. Agostino - Soprintendenza BAP Basilicata - Relazione intervento |
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Questa relazione fa seguito a quella del 2004 relativa a quello riportato come "progetto principale", inerente il parcheggio interrato, che notoriamente fu bloccato per intervento dei massimi rappresentanti del Ministero dei Beni Culturali evidentemente per ragioni di incompatibilità con il fatto che sul Complesso Monumentale di S. Agostino, comprese le parti interessate da questi progetti insistono 3 disposizioni di tutela che esamineremo con dettaglio nella pagina seguente. La relazione depositata protocollata al Comune di Matera in data 08.04.2004 cita testualmente:
Estratto dalla relazione Progetto esecutivo: "Recupero locali ipogei e realizzazione parcheggio" - perizia 244/02 del 20.12.2002
«L’intervento propone il recupero delle aree antistanti il convento, parte integrante dello stesso, con la valorizzazione dei locali ipogei e la realizzazione, in interrato, di un’autorimessa. Si tratta di quegli spazi che sin da prima della realizzazione del convento erano caratterizzati dalla presenza di grotte per abitazioni, piccoli orti, fosse per riporre il frumento ecc. che, nell’evoluzione del costruire sovrastante e nelle modificazioni urbanistiche e viarie intervenute sui luoghi, sono stati interrati. Il progetto prevede quindi la sistemazione della superficie superiore, la realizzazione, al di sotto di questa, del citato parcheggio interrato ed il recupero dei locali ipogei; quest’ultimi resi accessibili dall’area parcheggio.» (Pag. 6 dell’allegato) |
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2004 - Progetto parcheggio S. Agostino - Soprintendenza BAP Basilicata - Relazione Generale |
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Poichè il convento di S. Agostino è sede della stessa Soprintendenza fin dai
primi anni 80 i funzionari probabilmente hanno pensato che i materani
abbiano dimenticato cosa c’era nei giardini e come sia realmente costituito il
monumento.
Nella sequenza di immagini che vi proponiamo si
vede invece molto chiaramente che i due accessi, indicati come fruibili
grazie alla realizzazione del parcheggio o della sala convegni, in realtà erano
già perfettamente fruibili. Bastava soltanto togliere una muratura
in tufo per l’accesso 1 e per l’accesso 2 ripulire ed
adeguare banalmente l’ingresso (c’è tuttora una scala laterale) dove,
dall’interno, addirittura si vede la luce proveniente dai
giardini. Altrettanto banalmente le immagini mostrano che, nell’area dove è
presente l’accesso 1, nella quale si estendono gli ipogei al di sotto dei
giardini, non c’era alcun terreno di riporto (si vedono i volontari di
Legambiente il 30 aprile del 2005). Tutto questo è arrivato intatto fino ai
nostri giorni, come mostrano le grotte naturali scavate nel banco
tufaceo, nonostante tutte le trasformazioni di questo luogo avvenute nel corso
del secolo scorso e fino a quando la Soprintendenza non ha riqualificato i
giardini con le ruspe.
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Parliamo di scelta e di azione arbitraria per due ragioni
fondamentali: 1. non si comprende per quale motivo un’area di
pertinenza del monumento direttamente vincolata con Decreto Ministeriale sia
sottoposta ad una sorte ed un intervento diversi da quelli relativi
al resto del complesso di cui è parte
integrante;
2. nessun finanziamento sarebbe mai stato
concesso alla Soprintendenza per realizzare un parcheggio o una sala convegni
interrata, corpi totalmente estranei al monumento e soprattutto nei
Sassi.
Infatti nell’accordo di programma quadro del 2001 e
successivi addendum del 2004 tra Ministero per i Beni e le Attività
Culturali, Ministero delle Finanaze, Regione Basilicata, si programmano e si
finanziano anche per S. Agostino interventi sui beni
culturali. Nella cronologia degli eventi il parcheggio e la variante
attuale della sala convegni vengono fuori nella fase di attuazione del programma
come progetti della Soprintendenza BAP Basilicata, dopo che la stessa
amministrazione ha acquisito la garanzia che l’intervento è stato
finanaziato. Realizzare un parcheggio o una sala convegni ovviamente
porta in sostanziale aumento il costo dell’intervento rispetto a togliere una
muratura e risistemare semplicemente l’esistente senza distruggere nullla.
Nell’accordo di programma del 2004 alla scheda S. Agostino ci sono
250.000 Euro (Pag. 46 dell’allegato). Nei progetti
presentati l’importo diventa invece 1.084.559,49.
La
descrizione dell’intervento riportata nell’Accordo di Programma (Pag. 64
dell’allegato) che riportiamo integralmente è: Cod. interv. 04 - Titolo
dell’intervento: MATERA - Ex complesso conventuale di S.Agostino -
restauro Gli obiettivi: L’intervento è finalizzato alla
valorizzazione dell’intero complesso conventuale, da attuare anche attraverso la
sistemazione dell’area antistante. Descrizione
dell’intervento: L’intervento prevede il completamento delle opere di
sistemazione dell’area antistante al complesso monumentale, con la copertura
degli ipogei sottostanti, attualmente interessati dalla realizzazione di
interventi compresi nell’Accordo di programma quadro MiBAC-Regione già
sottoscritto. |
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2001 - Accordo di Programma MiBAC - Regione Basilicata - 2004 Addendum |
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Si consideri, come previsto dalla normativa in vigore, che se aumentano i costi dell’intervento, aumentano proporzionalmente i compensi in percentuale da corrispondere ai progettisti e a tutti coloro che hanno ruolo nel progetto, in questo caso funzionari della Soprintendenza BAP Basilicata.
Nella relazione allegata al progetto-variante (sala convegni) del 2008, in aggiunta, viene riportato testualmente: « In generale emerge sin d’ora che le nuove strutture dovranno tener conto delle nuove norme insorte nel frattempo mentre gli impianti dovranno essere corrispondenti alle nuove destinazioni d’uso e oltre all’impianto elettrico sarà necessario realizzare un impianto di climatizzazione e trattamento dell’aria (caldo freddo) che tenga conto che le aperture dirette all’esterno sono limitate ai soli accessi. L’impegno di spesa per questa prima fase dell’intervento riguardante quindi la realizzazione della struttura e la sistemazione dell’area superiore rimane nell’ambito del finanziamento accordato pari ad € 1.084.559,49. Gli allestimenti sono da rinviare per insufficienza dei fondi disponibili, a successivi finanziamenti.» |
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Progettare un intervento finanziato per la valorizzazione di una risorsa storico-culturale come riportato negli atti amministrativi era un’operazione estremamente semplice, e qualificante per il Complesso Monumentale di S. Agostino. L’immagine seguente del 2004 mostra come è arrivato questo monumento fino ai nostri giorni. Fino al 2005, anno in cui la Soprintendenza arbitrariamente inizia i lavori abbattendo tutte le essenze arboree presenti nei giardini, e successivamente nel 2006 quando sbanca completamente l’area per realizzare il proprio parcheggio.
Nell’immagine si vede chiaramente il contesto paesaggistico in cui il complesso è immerso, nonchè come ci fosse già tutto per poter raggiungere gli obiettivi contenuti nell’Accordo di Programma del 2001 che finanziava l’intervento. Si vede il rapporto esistente tra gli edifici e i giardini il che hanno sempre fatto del complesso pur con le modificazioni sempre non distruttive che si sono succedute nell’evoluzione urbana di questi luoghi. Nell’immagine si vede anche, nella parte superiore, un parcheggio per i dipendenti della struttura che era stato ricavato, un parcheggio addirittura coperto che evidentemente sarà stato ritenuto insufficiente a soddisfare le esigenze degli stessi.
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